“Siamo vicini ai docenti della scuola ed in particolare a quelli del liceo classico Aristofane e del Liceo Scientifico Nomentano, che ieri hanno votato la proposta di sospensione dell’approvazione del piano dell’offerta formativa fino al ritiro delle norme contenute nella legge di stabilità, in cui é contenuta una norma che prevede l’aumento dell’orario delle lezioni degli insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori da 18 a 24 ore settimanale” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio. “I nuovi tagli alla scuola porteranno solo ripercussioni negative sulla qualità della didattica” spiega Corbucci “il Partito Democratico si é già pronunciato negativamente sul provvedimento e darà battaglia in Parlamento, a differenza di quanto stanno facendo i giovani delle organizzazioni di destra quali Casapound, Lotta studentesca e Blocco Studentesco che si stanno rendendo protagonisti di operazioni di tipo squadrista, con l’unico scopo di ritagliarsi spazio sugli organi d’informazione”. “In realtà non dobbiamo arrabbiarci con questi ragazzi strumentalizzati. Sappiamo tutti che dietro queste organizzazioni si celano noti personaggi che lucrano e strumentalizzano questi giovani, portandoli persino a compiere atti illegali” continua Corbucci “basti pensare che questi stessi giovani che oggi protestano con veemenza, erano invece tenuti in silenzio, quando le finanziarie del governo Berlusconi varavano i drammatici piani di dimensionamento scolastico con milioni di euro di tagli alla scuola pubblica. Allora soltanto alcuni genitori coraggiosi in tutta Roma hanno combattuto, ricorrendo ai tribunali amministrativi per difendere la qualità della scuola pubblica e il futuro dei propri figli”. “Gli ultimi dati OCSE, in questo senso, scattano una fotografia sconfortante. L’Italia è il fanalino di coda negli investimenti per la scuola: la percentuale della spesa pubblica italiana destinata all’istruzione è calata rispetto al 2008 ed è ora molto inferiore alla media OCSE” conclude Corbucci “complici i tagli apportati negli ultimi anni, la nostra spesa per l’istruzione in rapporto al PIL è scivolata al penultimo posto tra i paesi industrializzati. Per queste ragioni il governo Monti, nei primi giorni del suo mandato, si era impegnato affinché questa gravissima lacuna fosse colmata, affermando che l’istruzione rappresenta il volano di crescita per il paese e che non è immaginabile pensare di sostenere lo sviluppo senza investire in istruzione. Le ultime scelte del governo sono in evidente contraddizione con queste affermazioni”.
In foto la svastica disegnata sui muri della scuola Giovanni Paolo I di Settebagni.