Il Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli l’ha definita una rivoluzione. I cittadini del IV Municipio, che questa sera hanno partecipato numerosi all’assemblea al Mercatino Conca d’Oro, promossa da Legambiente e da alcuni dei più rappresentantivi comitati di quartiere, non sono sembrati dello stesso avviso. L’Ama presente con il presidente Piergiorgio Benvenuti e con l’Ing. Giovanni Fiscon, non ha lasciato margini di discussione. La raccolta differenziata in IV Municipio rimarrà quella già messa in campo. Il porta a porta destinato a pochi intimi nei quartieri all’esterno del grande raccordo anulare e i cassonetti in strada per tutti gli altri, con il deja vu delle campane per la raccolta del vetro.
Nel mio intervento all’assemblea di oggi, alla quale l’Assessore all’ambiente Marco visconti ha partecipato per circa una ventina di minuti per poi andarsene, ho messo in evidenza come non sia più accettabile continuare a discutere con l’azienda dei rifiuti, anzichè con l’amministrazione capitolina e municipale, che è quella che dà gli input politici da seguire. Difatti Visconti e Bonelli sono sembrati due turisti in gita, che chiedevano ad Ama, alla stregua di cittadini qualunque, cosa avrebbero avuto intenzione di fare. Una vera e propria farsa da parte di coloro che invece hanno il compito di amministrare la città e di fornire le linee guida all’azienda municipalizzata all’ambiente. Una presa in giro che è parsa persino grottesca, quando l’assessore Visconti si è lasciato andare, preannunciando l’esito delle indagini della magistratura riguardo i cattivi odori provenienti dall’impianto dell’Ama di via Salaria. Secondo l’assessore all’ambiente, che è lo stesso che un anno fa ha fatto spendere un milione e duecento mila euro di soldi pubblici nell’impianto e che di indagini se ne intende (clicca qui), la magistratura avrebbe scagionato Ama quale fonte dei cattivi odori. In realtà Visconti ha maldestramento tentato di difendersi dalle sue stesse parole. Quelle che aveva proferito dinnanzi alla commissione inchieste dell’Unione Europea, con le quali aveva cercato di scagionare l’Ama per i cattivi odori. In realtà, quindi, era stato lui in qualità di assessore all’ambiente a difendere l’Ama, non certo la magistratura, le cui indagini sono ancora in corso.
Passando alla raccolta differenziata “rivoluzionaria”, ho fatto notare come sembri davvero singolare la scelta di aver sperimentato il porta a porta proprio in quei quartieri che hanno le maggiori difficoltà nel trovare spazi adeguati per i cassonetti condominiali. Mentre si è deciso di moltiplicare i cassonetti stradali proprio in quei quartieri come Tufello, Valli, Nuovo Salario, serpentara, Vigne Nuove e Montesacro, nei quali grazie ai cortili condominiali e agli androni delle palazzine, il porta a porta si sarebbe potuto certamente fare. Viene il dubbio che così facendo si sarebbero prodotti molti meno kit ed un numero assai inferiore di quei mega contenitori di colore verde, che sono stati portati a casa dei residenti.
Peraltro la raccolta differenziata stradale non consentirà, è proprio il caso di dirlo, di differenziare i cittadini modello da quelli indisciplinati. Infatti il lavoro di coloro che faranno davvero la differenziata, rischierà di essere compromesso da quei cittadini, che invece continueranno a gettar via i propri rifiuti in maniera “tradizionale”. Su questo punto non mi ha convinto la risposta del presidente Benvenuti, quando ha minacciato forti repressioni a suon di multe. La sperimentazione del duale nei quartiere Valli-Sacco Pastore sta proprio li a testimoniare il fallimento dell’azione repressiva, che l’Ama non è riuscita a mettere in campo contro gli incivili nemmeno in due soli quartieri del municipio. Anche in quel caso l’amministrazione Alemanno-Bonelli non ha voluto vedere il fallimento che si preannunciava. Anche in quel caso il duo-Pdl parlava di rivoluzione.
In sostanza secondo il centrodestra capitolino e l’Ama, la nuova “rivoluzione” dei rifiuti altro non sarebbe che la mera distribuzione dei kit e l’installazione di nuovi cassonetti stradali. Il resto del lavoro sarebbe lasciato alla collaborazione e al senso civico dei cittadini. A mio avviso, quindi, è proprio il modello scelto ad essere errato.
In realtà per promuovere una vera raccolta differenziata, i bidoni su strada dovrebbero sparire. Per responsabilizzare i cittadini sarebbero assolutamente necessari i contenitori condominiali, soprattutto nei grandi quartieri, in modo da suddividere fra i residenti gli oneri e la responsabilità della raccolta dei rifiuti. Senza dimenticare, ovviamente, che in altri paesi occidentali a fronte di un maggior lavoro richiesto alla cittadinanza, corrisponde anche un abbassamento delle imposte sui rifiuti. Stasera invece si è parlato soltanto di multe per i cittadini trasgressori. Nessun benefit per quelli responsabili, ai quali l’amministrazione Alemanno-Bonelli vorrebbe spacciare come “rivoluzione”, il ritorno alle campane del vetro e dei cassonetti in strada.