Regione Lazio, la sconfitta del Pdl di Gianni Alemanno e Cristiano Bonelli

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Le elezioni politiche hanno frantumato le certezze dei grandi partiti. Il Popolo delle Libertà a Roma sta diventano specie protetta e perde quasi la metà dei propri consensi. Il Pd rimane primo partito in molte zone della capitale, ma è tallonato da vicino ovunque dal Movimento 5 stelle. I calcoli sono presto fatti. Se si andasse a votare domani con lo schema delle politiche, al ballottaggio per il Sindaco di Roma e per la presidenza dei municipi andrebbero ovunque i candidati del centrosinistra e quelli del M5S. Con il Pdl e il polo Montiano a fare da spettatori con le proprie compagini consiliari notevolmente ridotte. Uno scenario in parte simile a quello che si è configurato alla Regione Lazio, dove però le figure di Nicola Zingaretti per il centrosinistra e Francesco Storace per il centrodestra, hanno limitato l’erosione di voti dai grandi partiti al movimento di Beppe Grillo. La legge elettorale della Regione Lazio ha consentito a chi ha ottenuto il maggior numero di voti di poter governare, grazie alla quota di seggi del listino. Nicola Zingaretti ha ottenuto oltre il 40% dei consensi, recuperando anche una parte del voto di protesta finito al movimento 5 stelle nelle urne della Camera e al Senato. Tuttavia anche questa percentuale non sarebbe comunque sufficiente per eleggere il Sindaco di Roma e i presidenti di municipi al primo turno.

I RISULTATI IN IV MUNICIPIO

Lo scenario locale in IV municipio è profondamente mutato con queste elezioni. Alle regionali con tutti gli apparati politici in campo la coalizione di centrosinistra ha ottenuto 56.056 voti con il Partito Democratico primo partito con 33.388 voti, SeL a 4.926 voti (sotto la soglia per eleggere un consigliere municipale), così come il centro democratico con 2.062 voti e i socialisti 1.315 voti. Buona l’affermazione della lista civica Zingaretti, seconda forza dello schieramento con 6.151 voti.Molto bene il Movimento 5 stelle il cui presidente Barillari ha ottenuto 22.955 voti, molti di più della lista M5S che si è fermata a a 16.220 voti, finendo sotto al Popolo delle Libertà per 731 voti, probabilmente anche a causa della scarsa conoscenza da parte dell’elettorato dei candidati del movimento, che hanno ottenuto anche un numero di preferenze personali molto basse rispetto ai propri colleghi dei partiti tradizionali.Malissimo il centrodestra. La coalizione di Storace ha ottenuto 29.032 voti, quasi doppiata da quella del centrosinistra. Il Popolo delle Libertà ha raccolto soltanto 16.951 voti, facendo registrare il secondo peggior risultato della città. Il peggiore in assoluto degli ultimi venti anni, da quando esiste il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi. A sostenere il disastrato partito del Sindaco Gianni Alemanno e del presidente del IV municipio Cristiano Bonelli, ci hanno pensato i risultati di Fratelli d’Italia (3.588 voti in poco più di un mese di vita) e della Destra (3.368 voti). Entrambi risultati che non consentirebbero tuttavia l’elezione di un consigliere municipale.

Molto male il terzo polo Montiano che raggiunge 5.137 voti complessivamente, sfiorando la cifra minima che consentirebbe l’entrata di un consigliere a Piazza Sempione. Malissimo Rivoluzione Civile che si ferma a 2.671 voti, attestandosi a molto meno della Destra e dei Fratelli d’Italia. Doppiati da Sel e tallonati persino dal centro democratico. Risultati praticamente irrilevanti per Casapound (961 voti su 119 mila votanti) Forza Nuova (401 voti) e Radicali (587). Tutte forze politiche radicate, ma comunque surclassate persino dal movimento di Oscar Giannino che ha ottenuto 785 voti.

LE PREFERENZE E I NUOVI EQUILIBRI

I risultati di preferenza ottenuti dai candidati eletti, poi, danno l’idea dello stato di salute della politica locale di Piazza Sempione. C’è un dato politico molto rilevante: vincono tutti gli oppositori al presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli. Sia quelli dell’opposizione di centrosinistra, che quelli dell’opposizione interna al centrodestra.

IL PARTITO DEMOCRATICO

Risultati ragguardevoli per Mario Ciarla (primo nel Pd del territorio con 1.412 preferenze, sostenuto dai consiglieri municipali Riccardo Corbucci e Romeo Iurescia, dai coordinatori di circolo Maria Teresa Ellul e Silvia Di Stefano e dall’ex coordinatore municipale del Pd Francesco Pieroni), di Massimiliano Valeriani (1.400 preferenze sostenuto dal consigliere provinciale Marco Palumbo, dai consiglieri municipali Paolo Marchionne e Federica Rampini e dai coordinatori di circolo Luisa Palumbo e Yuri Bugli), di Gianfranco Zambelli (784 preferenze sostenuto dal consigliere comunale Mirko Coratti, dal consigliere municipale Fabio Dionisi e dal presidente dell’assemblea municipale Claudio Ricozzi), tallonato dal capolista non eletto Jean Leonard Touadi (con 780 preferenze sostenuto dal circolo Pd Talenti della coordinatrice Francesca Leoncini). 354 voti anche per Riccardo Agostini, ultimo degli eletti dei democratici e sostenuto dal coordinatore di circolo Fidene Romolo Moriconi.

IL POPOLO DELLE LIBERTA’

Vince anche il maggiore oppositore interno al presidente Cristiano Bonelli. Antonello Aurigemma viene eletto alla Regione Lazio, grazie al contributo determinante in IV municipio dei propri consiglieri Marco Bentivoglio e Walter Scognamiglio. Oltre che degli esponenti del Pdl Francesco Vaccaro e Stefano Ripanucci, come il primo commenta sui social network. Per l’ex assessore alla mobilità del comune di Roma 1.547 preferenze personali, quasi il doppio del secondo classificato Luca Gramazio (874 sostenuto dal presidente del consiglio municipale Roberto Borgheresi). A Settebagni, poi, il Pdl va oltre la media municipale, mentre dimezza i consensi a Castel Giubileo, tradizionale roccaforte del centrodestra. Bene anche Giuseppe Cangemi (657 preferenze grazie al lavoro del vicepresidente del municipio Andrea Pierleoni e del responsabile dei giovani del Pdl Manuel Bartolomeo, vera novità in ascesa del panorama politico locale del centrodestra). Risultato sopra alle attese anche quello dell’ex assessore all’ambiente di Roma Capitale Marco Visconti (379 voti, sostenuto dal consigliere del misto Alfredo D’Antimi, sempre contrario alle posizioni di Bonelli).

LA DEBACLE DI BONELLI E DEI FEDELISSIMI DELLA SUA MAGGIORANZA

Malissimo tutti gli altri. A trascinare verso il basso i consiglieri dell’attuale maggioranza, il risultato negativo di Luca Malcotti (solo 310 preferenze nonostante il sostegno ricevuto dal presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli e dalla consigliera municipale Pdl Jessica De Napoli). Appena sopra Pietro Di Paolo (333 voti e sostenuto dal consigliere provinciale Bruno Petrella e dalla presidente della commissione lavori pubblici Giordana Petrella), Bruno Prestagiovanni (332 voti sostenuto dall’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Bevilacqua) e De Lillo (284 sostenuto con poca convinzione da una parte degli ex Forza Italia). Tutti pagano il sostegno alla maggioranza del presidente Cristiano Bonelli, la cui certezza di essere ricandidano adesso è messa fortemente in discussione.

FRATELLI D’ITALIA

Anche dal risultato dei Fratelli d’Italia che lanciano sul territorio l’assessore ai Servizi sociali Francesco Filini, che intercetta oltre 700 preferenze sui 3.500 voti del neonato partito e si candida di diritto a dire la propria nella futura coalizione di centrodestra, ormai alla ricerca di un futuro candidato presidente in grado di centrare almeno il risultato minimo del ballottaggio. Quello che Cristiano Bonelli non garantisce più.

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