Lo spiega ai nostri microfoni Riccardo Corbucci, giornalista, sociologo ed amministratore del lV municipio di Roma. Lui prosegue: “Quindi possiamo dire che formare il governo tecnico è stata una necessità che si è resa obbligatoria per mettere riparo a questa crisi politica. Purtroppo l’80% della popolazione riceve le informazioni di ogni genere dalla televisione e questo senza poter porre domande. Tale situazione indubbiamente non aiuta la popolazione a crescere e soprattutto a sviluppare forme di democrazia più avanzate. Purtroppo I canali dell’informazione corretta non ci sono sia per quanto riguarda la politica internazionale che quella prettamente europea. Basti pensare alle ultime guerre, al presunto terrorismo islamico o quello che avviene rispetto alle informazioni distorte che molto spesso non coincidono assolutamente alla realtà”.
Riccardo Corbucci a Radio IRIB: “siamo di fronte a un nuovo modello di capitalismo che non funziona e al quale bisogna trovare alternative. E’ incomprensibile come i governi europei ed internazionali debbano essere soggetti ai giudizi di un’agenzia come Moody’s che non è un ente autonomo o sovrastatale, bensì sicuramente privato e quindi legato agli interessi privati. Noi italiani ci troviamo di fronte a una situazione molto seria ed il governo Monti ha affrontato la situazione con degli interventi che ovviamente sono straordinari e d’emergenza. Ma per guidare un Paese bisogna avere anche una visione politica che possa rappresentare il futuro possibile di questo Paese. E’ quindi chiaro che dai tecnici bisogna tornare a dirigere il Paese con un ragionamento politico, anche perchè c’è in campo una generazione nuova”.