«Non possiamo che esprimere soddisfazione per la saggia decisione del premier Mario Monti che pone la parola fine alla candidatura di Roma quale sede delle Olimpiadi del 2020. Una decisione che, seppur sofferta, prende atto di come in questo momento vi siano altre urgenze in questo Paese e di come alla richiesta di sacrifici per i cittadini si debba essere conseguenti senza sperperi di denaro pubblico». Lo dichiarano in una nota il vicepresidente del consiglio del IV municipio Riccardo Corbucci e la coordinatrice del circolo Pd Settebagni Silvia Di Stefano che hanno promosso gli esposti e i ricorsi al Tar contro il Salaria Sport Village. «Saremmo stati favorevoli ad una candidatura di Roma ad impatto zero. Zero sprechi di risorese pubbliche, zero abusi edilizi, zero speculazioni. Roma sarebbe stata in grado di partecipare con l’impiantistica di cui dispone – continuano – Già in passato abbiamo contribuito a svelare e rendere pubblico lo scandalo che ha caratterizzato i Mondiali di Nuoto di Roma 2009 che ha visto nel mega-abuso edilizio del Salaria Sport Village e nell’abbandono delle strutture pubbliche di Tor Vergata e Valco San Paolo, l’incapacità di gestire i grandi eventi a favore del pubblico. Non sarebbe stato sostenibile e credibile, oggi, una candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 proprio mentre si sta celebrando in queste settimane il processo penale che vede fra gli accusati i massimi rappresentanti della cricca. Fa poi specie leggere il comunicato stampa dell’assessore allo sport del IV municipio Andrea Pierleoni del Pd, che si dice pronto a manifestare sotto palazzo Chigi. Magari adesso sarà un problema per lui la mancata candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020, visto che dovrà giustificare l’anomala apertura di uno stand nel centro commerciale di Porta di Roma dedicato a Roma 2020, promosso e finanziato proprio dal IV municipio e da alcuni sponsor privati». Di seguito tutti i comunicati stampa della giornata (alcuni davvero esileranti…)
OLIMPIADI, MONTI: «NON COERENTE METTERE A RISCHIO DENARI CONTRIBUENTI»
«Non vogliamo che chi governerà l’Italia nei prossimi anni si trovi in situazione di difficoltà e che la percezione che stiamo faticosamente dando possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati da concorrenti alla candidatura olimpica». Così il presidente del Consiglio Mario Monti in merito alla candidatura olimpica di Roma. La scelta del governo, ha sottolineato, «non significa comunque che l’Italia debba rinunciare ad avere mete ambiziose. L’italia lo può e deve averle. Il governo è concentrato anche sulla crescita. Ma in questo momento non pensiamo che sarebbe coerente impegnare l’Italia e il governo in questo tipo di garanzia che potrebbe mettere a rischio denari contribuenti». Inoltre, ha sottolineato il premier, «nei prossimi 20 anni siamo sottoposti ad un piano molto esigente di rientro nel rapporto tra i debito pubblico e il Pil».
OLIMPIADI, ALEMANNO: «SI RINUNCIA A CANDIDATURA VINCENTE»
«Prendiamo atto della decisione del Governo di non sostenere la candidatura di Roma come sede dei XXIII Giochi olimpici e paralimpici del 2020». È quanto afferma in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Il presidente Monti, incontrando i vertici del Comitato promotore, ha espresso un grande apprezzamento per il nostro progetto, ma nel contempo una forte preoccupazione per il rischio di esporre l’Italia sul versante finanziario. Io rispetto queste considerazioni ma non le condivido. Rinunciare ad una candidatura vincente, sostenuta da un progetto di ottimo livello tecnico e di grande sobrietà economica, significa non scommettere sul futuro dell’Italia». «Non è Roma, è l’Italia che a volte si distingue per questi eventi, come l’organizzazione dell’Americàs Cup e tante altre. Vorrei ricordare che l’80% degli impianti era già realizzato, l’unico da costruire era quello di Calatrava a Tor Vergata, per il basket. Non credo che questi eventi abbiano influito in maniera decisiva, Roma in altre occasioni si è dimostrata all’altezza». Così Aurelia Regina, presidente di Unindustria e membro del comitato promotore di Roma 2020, intervistato da SkyTg24, ha risposto a chi gli chiedeva se le vicende dei Mondiali di nuoto e dei lavori per la metro C avessero potuto influire sulla decisione negativa del governo sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020.
OLIMPIADI, ZINGARETTI: COMPRENDO SPIRITO DECISIONE MA RESTA AMAREZZA
«Comprendo lo spirito della decisione del governo Monti, in un momento di estrema difficoltà economica del Paese. Resta comunque in noi l’amarezza perché si poteva perseguire il sogno olimpico senza sprechi e con investimenti che, se ben gestiti, avrebbero portato opportunità e lustro al Paese. Ora bisogna voltare pagina in fretta perché Roma e l’Italia possano avere in futuro altre opportunità per essere la vetrina, anche sportiva, del mondo. Mi dispiace in modo particolare per tutto il mondo sportivo italiano che avrebbe avuto nei Giochi Olimpici e Paralimpici di Roma un volano ancora più importante per continuare ad affermarsi e primeggiare a livello internazionale». È quanto dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
OLIMPIADI, PESCANTE: «NON ME L’ASPETTAVO? DIREI UNA BUGIA»
«Se dovessi dire che si tratta di una notizia inaspettata direi una bugia. Però anche dal tempo che ci ha dedicato Monti abbiamo tutti capito che è stata una decisione valutata, molto ponderata, dettata da motivazioni di carattere economico». Lo ha detto Mario Pescante, presidente del Comitato promotore Roma 2020, lasciando Palazzo Chigi.
OLIMPIADI, PIERLEONI (PDL): «PRONTI A MANIFESTARE SOTTO PALAZZO
«L’eventuale no del Presidente Monti alle olimpiadi di Roma 2020 si ripercuoterebbe pesantemente contro il servizio sportivo pubblico territoriale che, soprattutto in periferia, già subisce carenze croniche che penalizzano soprattutto i giovanissimi. Nel caso in cui la decisione fosse confermata i territori sono pronti a scendere in piazza e manifestare fino a sotto Palazzo Chigi». Così in una nota Andrea Pierleoni, Vicepresidente e Assessore allo sport del Municipio IV.
OLIMPIADI. PECIOLA (SEL): « DOPO QUESTA SCONFITTA ALEMANNO SI DIMETTA»
«Il no di Monti alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 segna un altro insuccesso per la nostra città e per il suo Governo. Dal progetto sulla Formula 1 alla gestione dell’emergenza neve, Alemanno non ha perso occasione per far sfigurare la nostra città di fronte all’opinione pubblica internazionale. Questa bocciatura dimostra, al di là delle motivazione economiche, quanto fosse improvvisata e poco autorevole l’impalcatura su cui si è retta la candidatura alle Olimpiadi. L’evento è da subito sembrato la ripetizione dell’impianto su cui sono state costruite le Olimpiadi in Italia e, in ultimo, i Mondiali di Nuoto del 2009: grande impreparazione tecnico-logistica, scarse garanzie economiche e messa a disposizione della città agli appetiti degli speculatori. Alemanno renda conto alla città delle risorse già impegnate per l’inutile campagna e prenda seriamente in considerazione l’idea di dimettersi. Una sconfitta di tale portata, che lui lo voglia o no, porta la sua firma». A dichiararlo, in una nota, è Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.
OLIMPIADI, PEDICA (IDV): «DA MONTI DECISIONE SAGGIA»
«Monti ha preso una decisione saggia dicendo no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Ha prevalso la considerazione che l’Italia non può permettersi un’avventura con troppe incognite e costi poco chiari in un momento in cui il nostro Paese è impegnato ad uscire da una pesante crisi economica». Lo afferma, in una nota, il senatore dell’Idv Stefano Pedica. «In questi mesi – ricorda Pedica – non ho mancato di esprimere le mie incertezze per una candidatura che avrebbe finito per scatenare gli ‘appetitì delle solite cricche a discapito della Capitale. Ma, inizialmente, mi sono trovato come Davide contro Golia, anche se dalla mia parte avevo tutte quei cittadini che non arrivano alla fine del mese e che guardavano alle Olimpiadi come a un ennesimo spreco di denaro pubblico. Dubbi più che fondati, visti gli esempi del passato. Basta pensare all’esperienza di Italia ’90 o a più recenti mondiali di nuoto. Della prima si ricorderanno l’Air terminal nel quartiere Ostiense, un’opera inutile, poi abbandonata, costata 150 miliardi di lire. Stesso destino per le stazioni ferroviarie di Farneto e Vigna Clara, costate 80 miliardi. Dei mondiali di nuoto, invece, si ricorderanno le tre piscine pubbliche di Ostia, Valco San Paolo e Pietralata, tutt’ora inutilizzate, il cui costo è stato di 50 milioni di euro a fronte di una spesa prevista di circa 30 milioni. Per non parlare dei 200 milioni di euro per la spesa iniziale della città dello sport di Tor Vergata dell’archistar Santiago Calatrava. La spesa prevista era di 200 milioni ma è stata toccata quota 600 milioni e l’opera non è mai stata completata. Ora, dovrebbe ospitare la ‘Città della musica e dei giovani, ma il condizionale è d’obbligo visto che il cantiere è ancora aperto. Insomma – conclude il senatore dell’Idv -, la decisione di Monti sarà stata pure sofferta ma aveva più di un motivo per dire no»
OLIMPIADI, MELONI (PDL): «NO GOVERNO DANNO IMMAGINE ITALIA NEL MONDO»
«Il no del governo Monti alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020, è un danno considerevole all’immagine della nostra Nazione nel mondo, in termini di credibilità, solidità e coesione. Mi domando come sia possibile chiedere a un qualsiasi investitore internazionale di credere nell’Italia se un governo chiamato a rilanciare la nostra economia decide di bloccare una candidatura forte, autorevole e condivisa da tutte le Istituzioni. I Giochi avrebbero rappresentano una grande occasione di crescita e sviluppo economico, per guardare al futuro con ottimismo. L’Italia ha perso oggi un’irripetibile opportunità». È quanto dichiara in una nota il deputato PdL, Giorgia Meloni.
OLIMPIADI, FOSCHI (PD): «ALEMANNO SINDACO DEI FALLIMENTI»
«Ormai è certo: Alemanno sarà ricordato come il sindaco dei fallimenti. È chiaro, infatti, che sul no del Governo alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020 pesino moltissimo l’incapacità e i ripetuti fallimenti collezionati in neanche quattro anni dal peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. A palazzo Chigi hanno tenuto conto della pessima gestione dei Mondiali di Nuoto del 2009, su cui anche la Magistratura sta indagando. E ancora la pessima prova che il sindaco ha offerto per qualche centimetro di neve sceso sulla Capitale o la performance sul Gran Premio di Formula Uno, che Alemanno voleva a tutti i costi a Roma. Ancora fallimenti. Ormai al sindaco non resta che individuare una via di fuga per far dimenticare ai romani la pessima amministrazione della destra a Roma». Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Pd, Enzo Foschi.
OLIMPIADI, MARRONI (PD): CHIEDIAMO CONOSCERE MOTIVAZIONI DEL NO«
»Il mancato sostegno da parte del Governo Monti alla candidatura olimpica Roma2020 rappresenta un’occasione persa per Roma e per l’intero paese, infatti in un momento di crisi economica sarebbe stato utile un colpo di reni teso ad una sfida unitaria dell’Italia che avrebbe dato comunque un segnale di speranza e di possibile ripresa. Peraltro vorremmo capire le motivazioni in maniera dettagliata riguardo il no alle Olimpiadi da parte del Governo, giunto malgrado sia stato registrato in queste settimane l’appoggio di tutte le forze politiche che in Parlamento sostengono l’esecutivo«. Lo ha affermato, in una nota, Umberto Marroni, capogruppo PD di Roma Capitale »Dopo questa bocciatura sarebbe un errore non mantenere comunque la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, visto che peraltro ricadrebbero ad un anno dalla celebrazione del Giubileo. A questo punto però non possiamo non auspicare che tale percorso sia avviato da un Sindaco sicuramente meno ‘sfortunatò« ha concluso Marroni. «Quella del Governo Monti è comunque una scelta discutibile, in un momento di crisi rintengo infatti che sia errato sottrarsi a sfide di sviluppo e di speranza. Le Olimpiadi, se condotte con responsabilità, rappresentano e hanno rappresentanto sempre un’occasione di crescita, inoltre unitario era stato il sostegno delle forze politiche in tutte le sedi istituzionali, è in quest’ottica che è opportuno sin da subito porre le basi per rilanciare la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024. La manifestazione olimpica, seppur con una scadenza meno ravvicinata, insieme alla ricorrenza del Giubileo potrebbero, se gestite bene e per tempo con un programma serio e concreto di progetti, dare nuovo ossigeno alla Capitale e all’intero paese», ha affermato in una nota Umberto Marroni, capogruppo PD di Roma Capitale.
OLIMPIADI, ROCCA (PDL): «NO MONTI UNA VERGOGNA»
«È una vergogna non ci sono altre parole. È un’atto contro Roma e contro il Paese. Ecco cari italiani che avete gioito il Governo dei professori e dei tecnici che senza il consenso del Popolo Italiano sta pregiudicando il nostro futuro. È un atto incompresibile che non ha tenuto conto dei tanti appelli giunti da più parti e dell’opportunità che l’evento poteva rappresentare per il rilancio dell’Italia». Lo dichiara, in una nota, Federico Rocca Consigliere del PdL di Roma Capitale. «A questo punto dobbiamo far sentire alta la nostra indignazione. Credo che i romani e gli italiani debbano scendere in piazza contro un governo illeggitimo, perchè tale è un governo che non ha ricevuto nessun consenso popolare. Mi auguro anche che il PdL valuti attentamente se è ancora il caso di sostenere il Governo Monti, perchè ogni giorno che passa è sempre più difficile spiegarlo ai nostri elettori – continua – Oggi tutti noi, senza distinzione, abbiamo ricevuto l’ennesimo schiaffo dai cosidetti tecnici che a quanto pare si stanno avventurando in scelte politiche molto pesanti, ma se vogliono dare questo indirizzo al loro mandato che si candidassero, così è una beffa e una presa in giro per la democrazia del nostro paese. Se è questo lo sviluppo e la crescita che ci propone Monti allora possiamo dormire sonni tranquilli. Per ora abbiamo visto solo l’aumento della pressione fiscale, offese ai nostri giovani, attacco al mondo del lavoro e la tutela dei soliti ambienti dei quali questo governo è espressione. Oggi abbiamo dato una bruttissima immagine dell’Italia al mondo intero, sarà contenta la Merkel che così potrà sostenere la candidatura di Istambul senza imbarazzo, saranno contenti gli amici di oltre oceano che hanno scommesso su altre città, mentre noi siamo gli unici ancora capaci di farci male da soli. Siamo tornati l’italietta appecoronata alle volontà di altri».
OLIMPIADI, WWF: CANDIDATURA ACERBA, COMPRENSIBILE POSIZIONE GOVERNO
«Comprensibile la posizione del Governo rispetto a una candidatura acerba perché inficiata da due elementi essenziali: la localizzazione del Villaggio Olimpico e del Centro Media in aree tutelate per motivi paesistici e idrogeologici, un piano economico incerto e non definito a causa del rimando a progetti esecutivi che potrebbero comunque far lievitare di molto i costi che, nonostante i previsti introiti, rimangono significativamente a carico dello Stato». Così una nota del WWF. «La scelta di aree vincolate per il villaggio olimpico, come Saxa rubra e Tor di Quinto, agli occhi del CIO e al di là della posizione del governo, è da ritenersi suicida rispetto alla candidatura – prosegue – Pertanto se il Governo ritiene, e sarebbe giusto farlo, investire su Roma, a favore soprattutto del completamento di un sistema di trasporto pubblico, potrebbe comunque farlo con uno sforzo identico a quello richiesto per gli sforzi olimpici, senza creare l’occasione di nuove speculazioni a cui l’attuale progetto apriva. Il WWF Italia ricorda in particolare, seppur valorizzando gli impianti sportivi esistenti, che la candidatura di Roma portava un’estensione del consumo del suolo urbano e cubature significative nelle aree di Tor di Quinto e Saxa Rubra, cubature da realizzarsi a carico dei provati e successivamente convertite in residenze al di fuori di ogni previsione di Piano Regolatore, come argomentato nel recentissimo dossier realizzato da WWF e Fondo Ambiente Italiano».
OLIMPIADI, MARUCCIO (IDV): «FALLIMENTO DI ALEMANNO»
«La mancata candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 è innanzitutto l’ennesima sconfitta di Alemanno e della sua giunta. Così come accaduto per il gran premio di Formula 1, per le Olimpiadi si è agito con inadeguatezza e dilettantismo, perseguendo solo speculazioni faraoniche nascoste dietro eventi che avrebbero meritato approcci diversi. Questa rincorsa a progetti irrealizzabili ha distratto l’amministrazione comunale dalla gestione ordinaria della città e dai suoi problemi, lasciandola nel degrado. Il risultato è un pugno di mosche, a suggellare la peggiore esperienza amministrativa che la città di Roma ricordi. Alemanno, per coerenza, dovrebbe dimettersi oggi stesso. Nell’immediato chiediamo lo scioglimento della commissione speciale per Roma 2020 del Consiglio regionale, per evidente inutilità». Lo dichiara, in una nota, Vincenzo Maruccio, consigliere regionale dell’Idv.
OLIMPIADI, ADUC: «MONTI HA RECEPITO LA NOSTRA ISTANZA»
«Una saggia decisione che ha recepito le nostre osservazioni che ieri avevamo inviato e nella quale si rilevava che »In un momento nel quale si chiedono sacrifici agli italiani, erogare denaro pubblico, cioè dei contribuenti, per una manifestazione sportiva, di indubbio valore ma dai costi incerti, appare del tutto incoerente.« (1). Ringraziamo il presidente Monti per l’atto di responsabilità preso nonostante le fortissime pressioni che provenivano dal mondo politico, sportivo e imprenditoriale». Lo dichiara, in una nota, Primo Mastrantoni, presidente di Aduc.
OLIMPIADI, DI COSIMO (PDL): «RINCRESCIMENTO E STUPORE»
«Esprimiamo tutto il nostro rincrescimento e stupore per il no alle Olimpiadi a Roma pronunciato dal Governo Monti. Il lavoro messo in piedi dal Sindaco Alemanno, cui ribadiamo il nostro sostegno incondizionato, per dotare Roma ed il Paese di questo traguardo capace di mobilitare forze e risorse che solo i grandi eventi sanno promuovere, è andato totalmente vanificato per una decisione che manca di coraggio e di senso della prospettiva. Perdere una sfida capace di galvanizzare il paese e le sue forze morali, sportive e imprenditoriali, senza averla neanche giocata, è una mancanza gravissima di questo Governo, fatta per ragioni economiche, e che finisce paradossalmente per tagliare le ali proprio alla sua crescita. I tentativi dei soliti noti di sinistra, poi, di scaricare questa decisione proprio sul Sindaco di Roma che si è battuto come un leone per la candidatura di Roma, si commentano da soli e vanno a braccetto con le dichiarazioni degli esponenti della Lega, caratterizzate da un inaccettabile e ingiustificato livore contro la Capitale e i suoi cittadini». Lo dichiara in una nota Marco Di Cosimo, vicecoordinatore vicario del Pdl di Roma.
OLIMPIADI, MICCOLI (PD): «RISULTATO INCAPACITÀ ALEMANNO»
«Il no del Governo alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 è il risultato dell’incapacità dimostrata da Alemanno in questi quattro anni di governo. Una città travolta dagli scandali, in mano alla criminalità organizzata, ridicolizzata agli occhi del mondo intero per qualche centimetro di neve sulle strade e guidata da una classe dirigente composta soprattutto da ex estremisti di destra e per lo più sempre inadeguati. Il brutto ricordo lasciato dall’organizzazione dei Mondiali di Nuoto nel 2009 è ancora fresco, grazie anche ai numerosi strascichi giudiziari. Come poteva Monti dare il via libera alle Olimpiadi con questi esempi di malgoverno? Purtroppo per i romani la città paga e continuerà a pagare gli errori e gli orrori di Gianni Alemanno, il peggior sindaco che la Capitale abbia mai avuto. Dei tanti fallimenti forse questo è proprio il peggiore, perché umilia la città. E questa volta speriamo non vada in televisione a dare la colpa ad altri». Lo dichiara in una nota il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli.
OLIMPIADI, ADOC: «ROMA IMPREPARATA AD OSPITARE GIOCHI»
«Il Governo Monti ha bocciato la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020, l’Adoc apprezza questa decisione, Roma non è in grado di ospitare un evento del genere e le spese per lo Stato sarebbero eccessive». Così una nota dell’associazione. «Siamo soddisfatti della decisione del Governo Monti di non candidare Roma per le Olimpiadi del 2020 – dichiara Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – una città assolutamente impreparata a livello di trasporti ad ospitare un’Olimpiade. Siamo la Capitale Europea con meno linee di metropolitana, i collegamenti ferroviari con gli aeroporti sono insufficienti e previsti solo per Fiumicino, il servizio di autobus non riesce a soddisfare neanche le richieste dei romani, mentre il numero dei taxi andrebbe perlomeno raddoppiato per un evento del genere. È poi un costo che l’Italia non si può permettere, affrontare una eventuale spesa di 5 miliardi di euro, in un momento in cui vengono tagliate le pensioni, bloccati i contratti pubblici e chiesti importanti sacrifici alle famiglie è un insulto a tutti gli italiani. È anche per colpa delle Olimpiadi del 2004 di Atene che la Grecia oggi si trova in una drammatica situazione, gli italiani non hanno bisogno di vedere licenziato un terzo dei dipendenti pubblici, dimezzate le pensioni e gli stipendi per un evento sportivo da vedere in televisione senza ipotecarsi la casa.»
OLIMPIADI, MARSILIO-RAMPELLI (PDL): SI ASSOTTIGLIANO RAGIONI SOSTEGNO MONTI
«Le ragioni per sostenere il governo Monti ogni giorno si assottigliano. Il diniego al sostegno della candidatura olimpica di Roma dimostra che l’esecutivo non ha alcun progetto di sviluppo economico da sottoporre al Parlamento, nessuna politica d’investimenti, nessuna iniziativa per accrescere il Pil e diminuire così, anche indirettamente, il debito pubblico. Se esistesse un »piano B« le Olimpiadi sarebbero state perfettamente in sintonia, ma evidentemente i tecnici navigano a vista. C’è un’altra questione però che non torna ed è quella del rapporto tra i tecnici e le istituzioni democratiche che comincia a dare evidenti cenni di cedimento. È noto infatti che sulla candidatura olimpica di Roma 2020 si sono spesi unitariamente Roma Capitale, Provincia e Regione Lazio, pur governate da diverse coalizioni e lo stesso Capo dello stato, che aveva espresso i suoi apprezzamenti e il suo sostegno per quest’avventura. Siamo piombati in un vicolo cieco di austerità senza investimenti, tasse recessive e liberalizzazioni che unilateralmente interessano il ceto medio, facendo salve le grandi concentrazioni economiche. Il PDL stigmatizzi questa bocciatura e richiami il Presidente del Consiglio a concretizzare le ragioni del suo mandato. Per fare ciò che finora si è visto sarebbe bastato un governo di principianti, altro che professori universitari e banchieri…». È quanto dichiarano in una nota congiunta i deputati del PDL Fabio Rampelli e Marco Marsilio.
OLIMPIADI, IADICICCO (PDL): «SI DIMETTA MONTI»
«In merito alla vicenda della candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020, se c’è qualcuno che deve dimettersi è proprio il Presidente Monti. Mi domando come può il Premier di una nazione avere un così alto tasso di sfiducia nelle capacità del suo popolo da non credere nell’opportunità che le Olimpiadi potevano rappresentare, non solo per Roma, ma per l’Italia intera. Siamo stufi delle lezioni del professor Monti, lezioni che offrono fra le altre cose ricette economiche vecchie di almeno vent’anni. Confido in un sussulto d’orgoglio del Parlamento e del mio partito per chiudere tempestivamente questa triste esperienza del governo dei tecnocrati». Lo dichiara, in una nota, il consigliere provinciale del Popolo della libertà Federico Iadicicco.
OLIMPIADI, PETRUCCI: «MONTI DOVEVA DARCI RISPOSTA PRIMA»
«Mi rivolgo al presidente del Consiglio: è nel suo diritto dare la risposta che ha dato oggi dopo il Consiglio dei ministri sulla candidatura di Roma per i Giochi 2020. Come cittadino italiano la accetto, ma, come le ho fatto presente, avrei apprezzato un pò più di rispetto nel darci prima questa risposta». Così in conferenza stampa il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha commentato il ‘nò del governo alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. «Nelle mie parole – ha proseguito Petrucci – c’è grande amarezza, ma lo sport italiano sarà sempre uno sport importante. La ferita però rimane, perché Monti ci ha detto che il progetto era serio e credibile, ma che in questo momento il governo non se la sentiva di prendere questo impegno finanziario. Il nostro compito è stato eseguito perfettamente, non abbiamo fatto nulla di diverso da quello che il governo ci aveva chiesto, abbiamo compiuto appieno il nostro dovere. Da domani – ha aggiunto il presidente del Coni – parlerò di altro, torneremo nella nostra quotidianità. Alemanno, Polverini, Zingaretti e tutti gli altri ce l’hanno messa tutta, a loro posso dire solo grazie. Sento già che i titoli dei giornali di domani saranno ‘Serietà del governò, e io da cittadino dico ‘va benè. Io sono convinto che in questo momento si debba tagliare, ma bisogna anche coltivare un sogno. Bisognerebbe fare entrambe le cose – ha concluso – tagliare e pensare agli investimenti futuri».
OLIMPIADI, MOLLICONE (PDL): «NO MONTI CONTRO INTERESSI NAZIONALI»
«La decisione del governo Monti di non sostenere la candidatura ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020 è un danno irreparabile per Roma e per l’Italia. Non riesco a comprendere quale siano le ragioni che hanno motivato tale scelta, contraria ad ogni logica di tutela degli interessi nazionali. L’immotivata rinuncia italiana, infatti, è estremamente utile alla candidatura di Istanbul, sostenuta dalla Germania». È quanto dichiara in una nota il presidente della Commissione Sport di Roma Capitale e membro della Consulta dei Promotori del Comitato Roma 2020, Federico Mollicone (Pdl). «Monti dovrebbe ricordare – ha aggiunto Mollicone – che è un presidente »interinale«, sostenuto da una larga maggioranza politica che, a gran voce, aveva chiesto al governo il sostegno della candidatura di Roma. Per conseguenza logica, venuto meno l’appoggio dell’Esecutivo ad una precisa volontà della maggioranza di governo, il presidente del Consiglio dovrebbe rassegnare le dimissioni».
OLIMPIADI, LORENZIN (PDL): «RESTA GUSTO AMARO DI OCCASIONE PERDUTE»
«La decisione del Governo Monti di rinunciare a sostenere la città di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2020 ha il gusto amaro tipico delle grandi occasioni perdute. La Capitale avrebbe potuto vivere una stagione di coesione e sviluppo e l’Italia intera avere un grande ritorno d’immagine e nuovi strumenti per favorire l’occupazione. Le paure dell’esecutivo, comprensibili, potevano invece trasformarsi in misure attive atte a garantire un sistema d’investimenti capaci di produrre positività e non trasformarsi in un boomerang. D’altra parte il governo tecnico dovrebbe proprio garantire la presenza di elementi qualitativi capaci di gestire in modo efficiente investimenti così importanti». Così in una nota Beatrice Lorenzin, deputata del PdL.
OLIMPIADI, MONTINO (PD): PROGETTO CONFUSO E ALEMANNO INAFFIDABILE, BENE MONTI
«A mio parere la decisione del Presidente del Consiglio Monti di non firmare per le Olimpiadi a Roma è stata assai saggia. E non solo per ragioni economiche generali. Il punto vero è che la proposta non si reggeva in piedi per due ragioni di fondo. La prima è l’inaffidabilità totale del sindaco Alemanno, la seconda è che il progetto era confuso, poco chiaro sui costi, inconsistente. Fin dal primo giorno, inoltre, è apparso chiaro che le Olimpiadi erano viste da Alemanno e dal suo entourage, solo come una ghiotta occasione affaristica per i soliti noti. Non a caso da subito ha avuto il sostegno convinto solo di Unindustria Lazio. La responsabilità del fallimento dunque è tutta del sindaco. È evidente che la sua spinta propulsiva per Roma non c’è mai stata. Anzi, la sua azione ha procurato alla Capitale d’Italia solo figuracce. Il progetto del Gran Premio è fallito e la prova fornita sull’emergenza neve ha dato il colpo di grazia. Come poteva fidarsi il presidente del Consiglio? La sua decisione non è contro Roma, ma contro chi la amministra. È stato saggio e accorto». Così in una nota Esterino Montino, capogruppo Pd alla Regione.
OLIMPIADI, DI BERARDINO (CGIL): «RIPENSARE NUOVO MODELLO SVILUPPO»
«Il no del Governo alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 non deve generare sfiducia, ma deve essere per la classe dirigente di Roma e del Lazio l’occasione per ripensare a un nuovo modello di sviluppo, costruito non solo sui grandi eventi ma su scelte concrete che riguardino il tessuto produttivo, i servizi, le infrastrutture, l’innovazione tecnologica». Così in una nota Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio.
OLIMPIADI, REGINA: «SCOMMESSA PERSA SU FUTURO»
«La decisione ci rattrista molto, è una scommessa persa sul futuro. L’Italia ha bisogno di ritrovare slancio, ed un evento olimpico è un grande impulso a riprogettare le proprie infrastrutture e a coinvolgere un Paese». Lo ha dichiarato a SkyTg24 Aurelia Regina, presidente di Unindustria e membro del comitato promotore di Roma 2020. «Non c’è nulla al mondo come le Olimpiadi – ha aggiunto Regina – sono una vetrina di 15 giorni sul mondo. Io non condivido la decisione del governo, ma la rispetto».
OLIMPIADI, NIERI-ZARATTI (SEL): BOCCIATA GOVERNANCE GRANDI EVENTI
«La mancata firma del presidente del Consiglio Mario Monti della garanzia per candidatura di Roma alle olimpiadi del 2020, se da una parte è dettata dal senso di responsabilità per non gravare con ulteriori sacrifici i contribuenti italiani, dall’altra prende atto, senza dirlo esplicitamente, che la gestione dei grandi eventi in questo Paese è sempre stata fonte di sprechi, speculazioni e crescita del debito pubblico». Lo dichiarano in una nota Luigi Nieri e Filiberto Zaratti, consiglieri di Sinistra ecologia libertà alla Regione Lazio. «L’eredità delle opere incompiute legate ai mondiali di nuoto del 2009 – spiegano Nieri e Zaratti – sono una rassegna di monumenti solo in parte realizzati e abbandonati che si portano dietro un debito di oltre 16milioni di euro di certificato in capo al comitato promotore. Il caso più eclatante è quello della grande opera della Città dello Spot di Torvergata, ancora oggi in costruzione: 60 milioni di euro il costo iniziale, 200milioni già spesi, 500 quelli previsti nel piano economico per le Olimpiadi per completarla. Tutto questo ha certamente pesato nelle valutazioni e nelle decisioni di oggi». «La mancata candidatura di Roma non è quindi la bocciatura dell’immagine dell’Italia nel mondo – concludono Nieri e Zaratti – quanto quella di un modello di governance dei grandi eventi che è stata l’ossessiva aspirazione del sindaco di Roma in questi anni, prima con il Gran premio di Formula 1 e poi con i Giochi olimpici. Sfuggiti questi obiettivi, ad Alemanno non resta che il fallimento dell’amministrazione della città, dei suoi servizi e della qualità della vita».
OLIMPIADI, CIOCCHETTI (UDC): «QUESTA VOLTA MONTI HA SBAGLIATO»
«Il no di Monti alla candidatura di Roma per le olimpiadi 2020 non lo capisco proprio. Da romano e da sportivo sono deluso. È vero che siamo un Paese che deve mettere a posto i conti e che deve pensare a risanare, ma un futuro al Paese va dato. E le Olimpiadi a Roma erano questo. Come nel 1960 le Olimpiadi sarebbero state il traino della ripresa. Mi dispiace per chi ha lavorato. Era un sogno possibile. Condivido quello che Monti sta facendo per il governo del paese, ma questa volta ha sbagliato. Roma meritava un sì». Così, in una nota, Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione Lazio.
OLIMPIADI, LEONORI (PD): RISPETTARE SCELTA, POLVERINI REVOCHI COMMISSIONE
«Con la decisione di non firmare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 il Governo Monti ha fatto una scelta importante e ponderata, tutte le forze sociali, politiche ed imprenditoriali devono rispettarla. Sono innegabili le difficoltà economiche del nostro Paese che non può permettersi un rischio nel lungo periodo di costi fuori controllo, come è avvenuto nel caso della costruzione della linea C della metropolitana, e dilatati a dismisura. Il nostro Paese attraversa una fase di recessione economica e non può concedersi il lusso di spese fuori controllo ed eventuali controversie giudiziarie, come è accaduto in occasione dei Mondiali del Nuoto». Lo afferma in una nota Marta Leonori, membro della direzione nazionale dei democratici e candidata alle primarie per il segretario regionale del Pd Lazio. «Auspico inoltre che la governatrice Renata Polverini – aggiunge la Leonori – decida di sciogliere la Commissione consiliare creata ad hoc per le Olimpiadi del 2020, che in un anno si è riunita appena tre volte, non ha più motivo di esistere e costituisce una spreco di risorse pubbliche. Occorre fare una riflessione anche sui protagonisti e i rappresentanti politici del mondo dello sport – conclude Leonori – che da venti anni sono sempre gli stessi e che farebbero meglio a mettersi da parte, perché non è normale che a gestire questo genere di eventi siano sempre le stesse facce».
OLIMPIADI, SALVINI (LEGA): «ALEMANNO CI RIPROVI NEL 3020…»
«No alle Olimpiadi romane, prima scelta giusta del Governo che ha dato retta alla Lega. Mi spiace per lo spalatore Alemanno, dai che ci riprovi nel 3020». Così Matteo Salvini, eurodeputato della Lega Nord, commenta con Affaritaliani.it il no alle Olimpiadi del 2020 a Roma.
OLIMPIADI, GAZZELLONE: «SINGOLARE SCELTA RINUNCIARE A PRESCINDERE»
«È singolare che la scelta del Governo sia stata quella di rinunciare, a prescindere, alla corsa. Sappiamo infatti che la candidata alle Olimpiadi sarà scelta solo a settembre del 2013. Stupisce che il Governo abbia voluto dare un segnale di mancanza di volontà di competere con così largo anticipo. A questo punto ci chiediamo, che cosa sarà nell’immediato prossimo futuro del nostro Paese, e con quali strumenti attrarremo investimenti e daremo fiducia al mercato. Da un lato abbiamo apprezzato la volontà di serietà e rigore del Governo, dall’altra però non possiamo immaginare che il Paese rinunci ad essere protagonista dei suoi tempi». È quanto dichiara in una nota il delegato al Turismo di Roma Capitale, Antonio Gazzellone.
OLIMPIADI, GASBARRA (PD): «ALEMANNO MEDAGLIA D’ORO BRUTTE FIGURE»
«Le Olimpiadi potevano essere un’opportunità di crescita del Paese e di Roma, ma in questo particolare momento di crisi trovo responsabile la scelta del governo Monti di non poter sostenere economicamente la candidatura olimpica». Lo scrive in un comunicato il deputato del Pd, Enrico Gasbarra: «Il Paese e Roma ora hanno altre priorità. Giusto risparmiare risorse per sostenere i servizi ai più deboli, per aiutare i disoccupati, per salvare la scuola, la sanità e il trasporto pubblico – dice Gasbarra – così come è importante sostenere le imprese che danno lavoro attraverso un piano anticrisi che le liberi dalla burocrazia, che le sostenga negli investimenti, anche tagliando i tempi di pagamento della pubblica amministrazione». «Sulla decisione del presidente Monti hanno senza dubbio pesato sia la tendenza al fallimento della giunta che governa Roma sia un progetto non all’altezza come Alemanno sindaco che – conclude Gasbarra – si aggiudica la medaglia d’oro delle brutte figure».
OLIMPIADI, UISP: «A SPORT NON SI POSSONO DIRE SOLO NO»
«Il messaggio che viene dal governo Monti va ponderato. È un fatto che non si sia aperta una concertazione per tentare di adeguare il Dossier di candidatura olimpica di Roma 2020 all’attuale fase che sta attraversando il nostro paese. Allo sport, però, non si possono dire solo no. Ci aspettiamo che ora il governo spieghi gli obiettivi di un Ministero dello sport all’interno dell’esecutivo. Qui il governo deve essere coerente e dirci qual è lo scenario di riferimento: se non è il momento dei grandi eventi, che sia quello della diffusione dello sport sociale e per tutti. Uno sport che non costa, che fa guadagnare salute, che crea occasioni di lavoro». Lo dice in una nota Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp.
OLIMPIADI, RADICALI: ESITO NATURALE PER CLASSE DIRIGENTE SENZA VISIONE CITTÀ
«Il ritiro della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 era scontato. Un brutto colpo per il Sindaco Alemanno, che non potrà più promettere affari ai suoi referenti. Inutile nascondersi, le Olimpiadi e i grandi eventi sono considerati dalla politica unicamente come un’occasione per movimentare fiumi di denaro. Bastava guardare i componenti del Comitato d’onore, tutti autorevoli imprenditori ma neanche un esponente del mondo della cultura o dell’urbanistica. E lo confermano gli strani silenzi tra gli oppositori ufficiali del Sindaco. Se c’è un punto di dissenso con il Governo è quello di essersi limitato a indicare il rischio far pagare ai contribuenti il costo del probabile malaffare: Roma non avrebbe mai vinto semplicemente perché la classe politica italiana non esprime alcuna visione complessiva e alta della Capitale. Parliamo, ad esempio, del fallimento di tutte le politiche sulla mobilità, con i disastri sulle nuove linee metropolitane che si ripetono ininterrotti da anni. Come Radicali, tenteremo di offrire alla città una alternativa possibile allo sfascio verso cui si sta precipitando». Così in una nota Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, e Riccardo Magi Segretario di Radicali Roma.
OLIMPIADI, PELONZI (PD): RECUPERARE FONDI EROGATI E TOGLIERE DELEGA A SENSI
«Il sogno olimpico di Roma e dell’Italia intera è naufragato non solo per le palesi difficoltà economiche che stanno attraversando il Paese, ma anche per una gestione autoreferenziale dei vertici del Coni all’interno del Comitato Promotore. A parte l’amarezza di non poter riavere dopo sessant’anni le Olimpiadi a Roma, è ora di guardare in faccia la realtà. Dopo mesi di presentazioni e conferenze stampa – dagli Stati Generali di Roma Capitale del febbraio 2011 alla presentazione del piano di fattibilità del gennaio 2012 e dopo i ripetuti annunci, le rassicurazioni e le corse contro il tempo per scongiurare il peggio – come l’annuncio di ieri del Sindaco di finanziamenti privati per il completamente della Città dello sport a Tor Vergata – è ora necessario destrutturare in tempi brevi tutto l’apparato organizzativo e istituzionale messo in piedi dal Campidoglio per Roma 2020. In primis il Comitato Promotore istituito all’unanimità dall’Assemblea Capitolina il 14 luglio del 2011». È quanto dichiara in una nota il consigliere Pd Giulio Pelonzi, vicepresidente della commissione assembleare sport e cultura di Roma Capitale. «Per il funzionamento di tale Comitato – prosegue l’esponente Pd Giulio Pelonzi – Roma Capitale ha approvato e disposto l’erogazione di un contributo annuale di un milione di euro per tre anni, per un totale complessivo di tre milioni. In sede di costituzione furono stanziati cinquecento milioni di euro e si arrivò a un milione di patrimonio iniziale, così come da Statuto. Ora che è certo che la fiamma olimpica nel 2020 non risplenderà su Roma, è necessario che i fondi già erogati tornino in tempi brevi nelle nostre casse per poter essere impegnati a favore dello sport di base e per l’ implementazioni dell’impiantistica sportiva comunale». «Credo inoltre – conclude il vicepresidente della commissione sport Pelonzi – che il Sindaco debba revocare oggi stesso la delega alla promozione della candidatura olimpica di Roma Capitale assegnata nel luglio scorso all’assessore Rossella Sensi. È necessario infine che tutto il lavoro di studio e ricognizione svolto da Risorse per Roma e Coni Servizi, peraltro finanziato anche da Roma Capitale, non venga perso ma messo a disposizione dell’Amministrazione e della commissione assembleare Sport che potrà utilizzarlo per completare il Piano Regolatore dell’impiantistica Sportiva. Roma e lo sport di base – conclude il consigliere Pd in Assemblea Capitolina Giulio Pelonzi- hanno bisogno di risposte concrete e di un Assessorato allo sport che gestisca in maniera efficiente e organizzata l’intero settore».
OLIMPIADI, BONELLI (VERDI): «DA MONTI DECISIONE LUNGIMIRANTE»
«Quella del Presidente Monti sulle è una scelta lungimirante: l’Italia non può permettersi le Olimpiadi che non avrebbero fatto altro che far crescere il nostro debito pubblico». Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che conclude: «Adesso chiediamo al Sindaco Alemanno e al Comitato promotore che siano rese immediatamente note le spese previste per la promozione di Roma 2020, ossia dei 42 milioni di euro destinati alla promozione dei Giochi nella capitale. Il rendiconto delle spese sostenuto venga pubblicato al più presto sul web».
OLIMPIADI, AUGELLO (PDL): «PREMIER HA DETTO NO A ITALIA NON A ROMA»
«In merito alle dichiarazioni del presidente Monti sulla candidatura olimpica di Roma, mi limito a formulare tre considerazioni: la prima, quella che le forze di opposizione in Campidoglio e alcuni esponenti della Lega fingono di ignorare, è che il Premier non ha detto no alla candidatura di Roma, ma a quella dell’Italia, giudicando il momento politico ed economico che stiamo attraversando incompatibile con una simile aspirazione». È quanto dichiara in una nota il senatore del Pdl, Andrea Augello. «La seconda – continua Augello – è che il sindaco di Roma Capitale e il Comitato promotore, che hanno lavorato per mesi per rendere credibile questo impegno, non hanno ovviamente alcuna influenza sulle condizioni determinate dalla crisi finanziaria internazionale che, a giudizio di Monti, sconsigliano di avanzare la candidatura e soprattutto di assumere gli impegni finanziari che la renderebbero possibile. La terza è che l’attuale presidente del consiglio, a mio avviso, ha commesso un errore di valutazione anche se sta agendo nella convinzione di far bene, ritenendo il proprio punto di vista prevalente su quello di tutta la comunità sportiva, di qualificati esponenti di associazioni imprenditoriali, di gran parte della maggioranza che sostiene il Governo e, in ultimo, del Sindaco di Roma Capitale». «Un errore – conclude Augello – che rischia di dare un segnale ulteriormente negativo in una situazione contrassegnata da un clima di recessione».