Alle volte può capitare di essere al posto giusto nel momento giusto, senza averlo previsto o voluto. Può capitare per fortuna, caparbietà, capacità, o anche perchè per tanti anni si è lavorato bene, riuscendo ad avere la stima di amici ed avversari, cercando di difendere gli interessi collettivi e privilegiando il lavoro di squadra alla visibilità personale. In questi pochi mesi l’essere al posto giusto al momento giusto sembra capitare di continuo al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, dalla scorsa settimana anche candidato unitario del centrosinistra alle suppletive della Camera del primo collegio di Roma. A ben vedere, tuttavia, la fortuna non è del Ministro, precedentemente presidente della Commissione per i problemi economici e monetari al Parlamento Europeo, ma soprattutto del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra, che in un momento molto delicato per la politica italiana, hanno potuto usufruire della competenza e della preparazione di un politico serio come l’ex parlamentare europeo. Una fortuna che a mio avviso si è poi ritrovato anche il nostro Paese, potendo affidare ad una persona seria e preparata le chiavi del ministero più importante del Governo. La politica ha perso di credibilità in questi anni, anche a causa dei tanti che l’hanno usata per le proprie carriere personali, senza essere in grado di incidere sulla vita del nostro Paese.
Al contrario di molti, Gualtieri ha lasciato la guida di una delle commissioni più importanti del Parlamento Europeo all’avvio del proprio mandato parlamentare, perché richiamato in Italia nel governo Conte 2. Ha quindi anteposto le necessità del Paese alle proprie certezze personali. Si è assunto una responsabilità difficilissima, con la serenità di chi è consapevole di aver giocato bene in Premier League e con l’amore che si deve al proprio Paese quando l’Italia chiama. Tornare nella “seria A italiana della politica” non è mai facile quando sei apprezzato a Bruxelles, dove si discute il futuro dell’Europa. Soprattutto quando qui spesso si parla solo di fuffa e di falsi problemi, preferendo sorvolare sulle grandi questioni economiche, spesso di difficile comprensione per la larga parte della cittadinanza. Questo non è lo spirito con il quale Gualtieri ha affrontato la sfida del governo e con il quale si appresta ora ad affrontare la campagna elettorale per diventare parlamentare di Roma, nel seggio che è stato dell’ex premier Paolo Gentiloni.
Il prossimo 1 marzo una parte di cittadini romani (qui chi voterà) avrà l’opportunità di scegliere quale proprio rappresentante diretto in Parlamento l’attuale Ministro dell’Economia. Sarà una scelta fondamentale, perché consentirà alla città di essere rappresentata nel Governo al massimo livello e noi tutti sappiamo quanto questo sia fondamentale per impedire ai leghisti di ieri e di oggi di denigrare la Capitale e di sottrarle le risorse economiche indispensabili al proprio rilancio. Per questa ragione dopo la vittoria in Emilia Romagna, tutto il centrosinistra romano è schierato unito per ottenere questo risultato importante, in grado di dare continuità a quanto fatto da Bonaccini e mettere Roma nelle condizioni migliori per affrontare la campagna elettorale per le comunali del 2021. Per dare a Roma il Sindaco e gli amministratori che merita, il Partito Democratico romano sta lavorando da ormai tre anni per costruire una squadra in grado di presentare alla città il programma ambizioso di cambiamento di cui tutti sentiamo il bisogno. Si comincia dalle suppletive, si proseguirà con le elezioni in XI Municipio e poi in autunno con le primarie per la scelta del Sindaco e dei Presidenti dei municipi. Sarà un anno intenso durante il quale il Pd Roma lancerà anche la propria conferenza programmatica, per confrontarsi con tutti quelli che vorranno mettersi in gioco per costruire tutta un’altra Roma. Insieme.