Oddio è lunedì #142 – è urgente sostenere Roma con fondi e poteri speciali

Ogni anno i romani perdono 254 ore a testa bloccati nel traffico. È quanto emerge dall’indagine Inrix che fotografa una situazione della quale i cittadini della capitale sono purtroppo ben consapevoli. Nel mondo Roma è seconda soltanto a Bogotà ed è sul podio assieme a Dublino. Anche Milano non sorride, occupando la settima posizione, tuttavia a Roma la situazione è ormai diventata cronica, complice l’inadeguatezza endemica del trasporto pubblico e il grave dissesto in cui versano molte arterie stradali. Questa ultima indagine conferma i dati del giugno scorso di TomTom traffic index che indicava la Capitale come la maglia nera delle città italiane, nella quale gli automobilisti trascorrono in media il 39% di tempo in più rispetto alle condizioni ideali. Non è soltanto una questione di tempo perso trascorso nel traffico, ma di peggioramento della qualità della vita.

Roma è una città che ha bisogno di cure. Soltanto nell’ultima settimana una frana ha travolto un’abitazione a Castel Giubileo in III Municipio ed oggi una voragine si è aperta al Celio in via Marco Aurelio 20 a due passi dal Colosseo, dove ad un centinaio di metri ci sono i cantieri della Metro C di Piazza Celimontana. La Sindaca Virginia Raggi si è adoperata per dare un tetto agli sfollati in entrambe le occasioni e diciamolo chiaramente la responsabilità di quanto avviene nella Capitale non è soltanto sua. Roma ha bisogno di un piano d’investimenti nazionali serio, capace di restituirle il ruolo di Capitale del Paese. Non è soltanto una questione di “status”, ma di risorse da stanziare per la manutenzione straordinaria e ordinaria della città. Tutti i governi hanno sempre preso impegni per rilanciare la Capitale. A partire dalla riforma del governo Berlusconi con Alemanno sindaco rimasta solo sulla carta intestata” a quella promessa e disattesa dal governo giallo-verde. Anche questo Governo ha promesso una svolta che però ancora non c’è stata. La realtà è che, fino ad oggi e a dispetto di tante parole, Roma è trattata dallo Stato con sufficienza e a volte fastidio. Guardando ai trasferimenti per ogni abitante, la capitale è solo terza in Italia. Il primo posto è occupato da Napoli con 407,72 euro pro capite, seguita da Catania con 270,64 euro e quindi da Roma con 263,75 euro. A un passo si trovano Palermo (252,66 euro per abitante) e Torino (231,75 euro). Il totale dei trasferimenti per Roma (757 milioni di euro) è il valore più elevato in Italia, ma la sua reale consistenza deve essere calcolata solo prendendo in considerazione la grandezza della città e la sua popolazione che sfiora i 3 milioni di abitanti. Tuttavia non è soltanto la carenza di fondi investiti dallo Stato nella capitale il problema. A Roma manca anche uno statuto speciale, che le riconosca anche un’autonomia federale nella gestione delle risorse. Quello che hanno capitali europee come Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles. Per Parigi, ad esempio, il governo francese nel 2010 ha istituito la Grand Paris, un ente con maggiori poteri che, tra le altre cose, ha dato origine alla costruzione del Grand Paris Express, una rete metropolitana da oltre 20 miliardi di euro. La questione perciò è molto semplice, è necessario farla finita con la retorica della “Roma ladrona”, incapace di usare bene i propri fondi. Al contrario bisogna tornare ad investire sulla capitale, sostenendo apertamente quei partiti politici che avranno il coraggio di farlo davvero.

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