Oddio è lunedì #113 – lottare assieme perchè il campionato della vita sia davvero aperto per tutti

L’8 marzo di quest’anno mi ha emozionato. A Roma il corteo promosso dal movimento “Non Una di Meno” ha registrato una grandissima partecipazione. Una giornata di sciopero e mobilitazione contro la violenza sulle donne, la disparità, per l’autodeterminazione, il riconoscimento (ancora mancato) dei vecchi e nuovi diritti ed ovviamente contro il Dl Pillon in discussione in Parlamento. La consigliera comunale democratica Giulia Tempesta ha scritto un post che dovrebbe far riflettere ogni uomo di buon senso. Si intitolava: “meno citazioni, più numeri“. Rettori 76 a 6. Sindaci circa 7.000 su 1.000. Magistrati 315 a 119. Manager d’Impresa circa 17.000 a 5.000. Ministri 13 a 5. E si potrebbe continuare su tutto.

In una società ancora troppo declinata al maschile, le donne giustamente combattono e credo sia dovere di ogni uomo serio farsi carico del cambiamento di cui abbiamo bisogno, affinchè il campionato della vita sia davvero aperto per tutti. Mentre a Roma molte delle donne straordinarie che conosco e con le quali condivido ogni giorno tante battaglie erano fieramente in strada a manifestare, ad Instanbul la polizia usava lacrimogeni e proiettili di gomma, per controllare l’imponente manifestazione delle donne turche. Un monito per ricordare a noi tutti, anche e soprattutto l’8 di marzo, che per sostenere sul serio i diritti delle nostre madri, sorelle, mogli, compagne ed amiche ci vogliono prima di tutto leggi più giuste ed eque.

La grande partecipazione alle primarie del Partito Democratico può avere il potere di accellerare la crisi politica fra la Lega e il M5S. Intendiamoci, il governo non cadrà sulla Tav, così come non si è incrinato sul diniego dell’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. La gestione del potere è una motivazione ancora troppo forte, soprattutto se si considera l’evidenza per la quale molti degli attuali parlamentari pentastellati rischierebbero di non essere ricandidati e molto probabilmente rieletti. Tuttavia un Partito Democratico forte, unito e protagonista di una coalizione di centro sinistra, allargata al movimentismo civico, può rappresentare una spinta in grado di riattivare nel Paese la speranza di un cambiamento ormai disatteso dalle forze di governo.

I dati per l’economia e la ricchezza nel nostro Paese sono allarmanti. Un rapporto della Fondazione Di Vittorio spiega come i salari italiani abbiano perso mille euro di potere d’acquisto negli ultimi sette anni. In Italia gli stipendi sono diminuti di circa il 3,5%, mentre all’estero, in particolare in Francia e Germania, sono saliti. La questione del lavoro e del potere d’acquisto dei salari è l’emergenza prioritaria per il nostro Paese. Il reddito di cittadinanza può rappresentare una misura sociale emergenziale giusta, a patto che sia accompagnata da una strutturale crescita dell’offerta di lavoro e dall’incremento dei salari. Bisogna investire sui contratti di lavoro a tempo indeterminato ed innalzare le soglie. Paghiamo il giusto a chi lavora come accade nel resto d’Europa. Paghiamo i lavoratori, come tutti i cittadini pagano le tasse.

Le primarie del Partito Democratico hanno eletto segretario Nicola Zingaretti e grazie all’impegno e al sostegno di tantissime persone anche io sono stato eletto in Assemblea Nazionale. Nel fare gli auguri a Nicola per la grande responsabilità che lo attende, voglio ringraziare Maurizio Martina e Roberto Giachetti per aver consentito una discussione interna seria e pacata, dimostrando al nostro popolo come le nostre diversità di opinione possano essere una ricchezza. Una somma, non una divisione direbbe Maurizio Martina, che ringrazio per la fiducia accordatami in questi lunghi mesi. Le primarie sono state una giornata bellissima e voglio segnalarvi questo servizio di Propaganda Live” (clicca qui), che ha seguito la giornata delle primarie nella sezione di San Giovanni in VII municipio. Una di quelle sezioni aperte verso il territorio e di cui il Partito Democratico di Roma è davvero molto orgoglioso.

Il 4 marzo del 2018 ha segnato una sconfitta durissima per il Partito Democratico e il centrosinistra italiano. Un anno dopo, il 4 marzo di quest’anno, è cominciata una nuova stagione politica di unità per combattere il governo delle destre, per declinare la nostra idea d’Europa e per liberare Roma dalla cattiva amministrazione di Virginia Raggi. La forza della comunità democratica è sempre stata quella di sapersi rigenerare grazie all’aiuto del proprio popolo. E’ il motivo per cui in questa intervista (clicca qui) ho rivendicato con orgoglio la mia appartenenza al Partito Democratico. Ognuno di noi crede ai principi che ci tengono legati, principi che valgono molto di più di qualsiasi leadership.

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