La Repubblica di oggi (clicca qui) ha pubblicato la mia denuncia di ieri sulla raccolta differenziata. Oggi ho rilasciato alcune dichiarazioni sulla raccolta differenziata in IV Municipio, che saranno pubblicate nei prossimi giorni in una lunga intervista di cui rendo noto uno stralcio.
Perché sta fallendo la differenziata in IV Municipio?
Il piano predisposto da Roma Capitale e dall’Ama, che prevede nelle intenzioni di portare la raccolta differenziata a Roma dall’attuale 26% al 50% entro il 2014, è stato catapultato nel IV Municipio di Roma senza che si fosse effettuato alcuno studio significativo e senza che la cittadinanza fosse stata adeguatamente preparata. Basti pensare che oltre 175 mila cittadini stanno in realtà facendo la raccolta stradale, differenziando i rifiuti nei propri appartamenti per poi conferirli nei cassonetti stradali per la carta, il cartone, la plastica, i materiali non riciclabili e i nuovi contenitori marroni per gli scarti alimentari ed organici e le campane verdi per il vetro. Soltanto una piccola minoranza di cittadini, meno di 25 mila pari al 13% del totale del nostro municipio, stanno sperimentando il vero porta a porta che è l’unico sistema in grado di responsabilizzare davvero la cittadinanza. L’errore di Roma Capitale e di Ama è stato quello di provare il porta a porta nei quartieri fuori dal grande raccordo anulare come Castel Giubileo, Settebagni, Villa Spada e Cinquina dove sono praticamente assenti i grandi spazi condominiali e i marciapiedi, che invece si trovano nel resto dei quartieri del IV municipio, costringendo i cittadini a lasciare le buste dei rifiuti davanti ai portoni e ai cancelli delle proprie abitazioni. In queste settimane siamo rimasti seppelliti dai rifiuti, che vengono lasciati fuori dai cassonetti da quei cittadini che non stanno facendo la raccolta differenziata e che rischiano con questi comportamenti di vanificare anche l’operato di chi invece si sta impegnando. D’altro canto non si può non citare l’esempio del quartiere Valli Conca d’Oro, dove per tutto il 2012 è stato sperimentato, con risultati disastrosi, il sistema duale con i cittadini che portavano ad orari prestabiliti i rifiuti nei camioncini dell’Ama fermi agli incroci stradali. A distanza di un anno a quelle persone l’Ama ha chiesto di cambiare nuovamente abitudine, dicendo semplicemente di aver sbagliato. Ecco noi crediamo che l’azienda e il Comune stiano sbagliando ancora.
Ama dice che la raccolta porta a porta costa troppo.
E’ vero. Il 6 luglio del 2011 i vertici di Ama Panzironi e Clark chiamati in audizione in commissione ambiente alla Regione Lazio ammisero candidamente che nel proprio piano industriale Ama si sarebbe avvalsa soltanto del sistema duale tralasciando il porta a porta, poiché il risultato del 65% di differenziata da raggiungere entro il 2014 era assolutamente impossibile. Secondo i vertici di Ama la raccolta duale costava 80 milioni di euro, mentre quella porta a porta sarebbe costata oltre 400 milioni. Costi esagerati che non trovano riscontro in altri paesi europei, con l’obiettivo di salvaguardare il modello inceneritori-discariche che a Roma ha prodotto i disagi causati dalla discarica di Malagrotta e dell’impianto Ama di via Salaria, che da oltre un anno non fa più vivere i cittadini e i lavoratori di Villa Spada e Fidene. E’ chiaro che i soldi sono stati usati per altro, come dimostra l’inchiesta di parentopoli, 841 assunzioni irregolari, fatte dall’azienda fra il 2008 e il 2009 e che hanno visto il rinvio a processo per Panzironi ed altre sette persone o come l’appalto da 16 milioni di euro per il noleggio, il lavaggio e la manutenzione delle divise del personale Ama, per il quale Panzironi è indagato.
Come potrebbe funzionare la raccolta differenziata?
La raccolta differenziata porta a porta è la vera soluzione. Quello che vorremo sapere è per quale ragione non si è deciso di sperimentarla su tutto il IV Municipio, soprattutto in quei quartieri che l’avrebbero consentito come il Tufello, Montesacro e Nuovo Salario. Vorremo capire dove sono finiti gli accertatori dell’Ama che sono passati da 15 a 100 e che avrebbero potuto in questo periodo di start up iniziale coadiuvare la cittadinanza nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema della raccolta stradale. Ama ha annunciato che fra qualche settimana partirà con le sanzioni per i cittadini indisciplinati, tuttavia ci chiediamo come riuscirà ad evitare che alcuni incivili rovinino il lavoro dei cittadini educati, ben sapendo che basti una sola bottiglia di plastica lasciata nel cassonetto degli scarti organici, per far rimandare indietro un camion dell’Ama dall’impianto di compostaggio di Maccarese a quelli di Tmb di via Salaria e Rocca Cencia. In queste ultime settimane, poi, l’azienda non è riuscita nemmeno a garantire la regolarità del servizio, saltando molti turni previsti dal calendario della raccolta. Il risultato è stato ben documentato dal dossier di Legambiente. Un panorama desolante di rifiuti che tuttavia oggi è la quotidianità nei quartieri del nostro municipio. Per questa ragione è importante investire sulla raccolta differenziata porta a porta responsabilizzando i cittadini, ma prevedendo al contempo un sistema di incentivi e sanzioni, che premi con riduzioni sulla tassa dei rifiuti coloro che si adoperano per trasformare i rifiuti in risorse e penalizzi chi invece continua a sporcare la città.