III Municipio, Corbucci-Punzo: “segretariato chiarisce questione sedute deserte”

sempione semp“Il segretariato generale ha chiarito una volta per tutte la querelle sollevata recentemente dal capogruppo del M5S del III municipio, in relazione all’erogazione dei gettoni di presenza e delle giustifiche dal lavoro per i consiglieri municipali, che partecipino a sedute di consiglio che non si sono potute aprire per la mancanza del numero legale. I consiglieri presenti agli appelli hanno diritto al gettone di presenza e, ove dovuto, alla giustifica dal proprio posto di lavoro” lo dichiarano in una nota Riccardo Corbucci, assessore al bilancio del III municipio ed Anna Punzo, presidente della commissione regolamenti e bilancio. “Con la nota prot. 26840 del 25 settembre 2015, il segretariato conferma come le sedute del consiglio si considerino aperte, in ogni caso, nel momento in cui il presidente dell’aula dà inizio ai lavori dell’organo procedendo alle attività ritualmente volte ad accertare, mediante appello, la presenza dei consiglieri. Il tempo impiegato in tali operazioni, ancorchè di minima durata, a partire da quello destinato al primo appello, già costituisce, pertanto, a prescindere dall’esito del’accertamento, la durata della seduta, ai fini della misurazione prevista dai regolamenti comunali e municipali per l’erogazione del gettone di presenza. Lo stesso vale anche per i tempi degli altri appelli che, successivamente al primo, si rendano necessari per verificare la validità della riunione. La durata complessiva della seduta è pertanto quella data dalla somma dei tempi impiegati per eseguire gli appelli e proclamarne l’esito, sino alla dichiarazione, dopo tre appelli, della chiusura della seduta per mancanza del numero legale. In conseguenza i consiglieri che hanno risposto agli appelli, partecipando alle relative operazioni del consiglio, hanno di fatto realizzato un tempo di presenza congruo a quanto previsto dai regolamenti e spetta quindi loro il gettone di presenza e, ove richiesto, il rimborso ai datori di lavoro” spiegano Corbucci e Punzo. “Appare evidente come la norma e i regolamenti debbano tutelare, in primis, proprio quei consiglieri che sono stati realmente presenti alla convocazione del consiglio, anche quando questo non venga aperto a causa delle assenze di altri colleghi. L’obiezione del capogruppo del M5S, quindi, andrebbe a punire proprio quei consiglieri presenti al consiglio e quindi interessati a discutere dei problemi dei cittadini, non ledendo in alcun modo gli assenti, coloro che hanno provocato la mancanza del numero legale. Ci auguriamo che finalmente, dopo oltre due anni di consiliatura, il M5S cominci a discutere dei problemi della cittadinanza, invece di preoccuparsi di questioni regolamentari, in una costante caccia alle streghe nei confronti dei consiglieri municipali di tutte le forze politiche, che quotidianamente frequentano commissioni e consigli per discutere delle problematiche della cittadinanza”.

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