Bulldozer all’opera: RomaNatura, la società Ostilia e gli ex ortolani abusivi mettono i lucchetti alla Riserva Naturale del Parco dell’Aniene. Sconcerto dei cittadini di Montesacro, appoggiati da una mozione unanime del IV Municipio. Silenzio di Legambiente.
Il Comitato Parco Aniene Città Giardino lancia un allarme per l’improvviso avvio di massicci lavori di sbancamento nel Parco di Monte Sacro, situato nella Riserva Naturale Regionale Valle dell’Aniene nell’ansa del fiume Aniene tra via Nomentana e Via di Pietralata, a Roma. Il Parco è stato peraltro chiuso al pubblico dall’Ente Roma Natura senza alcuna consultazione con i cittadini, che da oltre 15 anni lo frequentano quotidianamente. Il Parco di Monte Sacro, situato nel IV Municipio, è di competenza di RomaNatura in quanto parte della Riserva Naturale Valle dell’Aniene. Roma Natura, sin dalla sua creazione nel 1997, ha tuttavia abbandonato l’area al più completo degrado: orti abusivi, accampamenti di extracomunitari e discariche di rifiuti si sono moltiplicati negli anni nonostante le denunce dei cittadini e del Comitato Parco Aniene Città Giardino.
La situazione ha subito una svolta, inizialmente in positivo, soltanto all’inizio di quest’anno grazie a un servizio della trasmissione televisiva ‘Striscia la Notizia’, che ha mostrato il degrado in cui versavano le rive del Fiume Aniene nel Parco di Monte Sacro a causa principalmente degli orti abusivi, in cui si trovavano tra l’altro animali domestici come cani e conigli in condizioni riprovevoli. A seguito della trasmissione del servizio di “Striscia la Notizia”, RomaNatura ha finalmente deciso di intervenire, anche se non in prima persona. L’Ente, infatti, ha affidato la riqualificazione dell’area alla società Serena 2008 srl (su mandato della società Ostilia, proprietaria di alcuni lotti di terreno situati nel Parco di Montesacro) e (paradossalmente) agli stessi ex ortolani abusivi, i quali
sono stati addirittura ufficializzati attraverso la concessione dell’utilizzo di appezzamenti di terreno di 1.500 mq ciascuno a ridosso delle case di Via Monte Nevoso. “E’ paradossale che la gestione del Parco sia stata affidata agli ex ortolani abusivi, che come ampiamente testimoniato da fotografie e servizi giornalistici sono stati tra i principali responsabili del pesantissimo degrado ambientale provocato nell’area avendo accumulato negli anni una grande quantità di rifiuti e materiali di scarto, inclusi amianto e calcinacci (materiali che per legge devono essere smaltiti in apposite discariche)”, sottolinea un membro del comitato, il giornalista economico-ambientale Luca Tabasso.
Il Comitato Parco Aniene Città Giardino ha dunque raccolto in poco più di un mese oltre 1.000 firme per chiedere l’acquisizione pubblica dell’area e la sua riqualificazione ambientale da parte di RomaNatura, che per tutta risposta ha dato il suo nullaosta al progetto di Serena 2008 con i “nuovi” orti (tra l’altro senza alcuna riserva idrica a disposizione) e strada carrabile di servitù. Tali interventi, ricadono nelle zone B1 e C1 del Piano d’Assetto della Riserva, in cui non sono permesse attività di questo tipo. “Ma c’è di più: Roma Natura ha imposto a Ostilia la recinzione del Parco, che è stato così di fatto chiuso al pubblico, e assegnato agli stessi ortolani il compito di gestire l’acceso al Parco conferendo loro le chiavi dell’unico ingresso rimasto (giacché il secondo è stato ostruito dalle ruspe). Questo senza alcuna consultazione con la cittadinanza, che dovrebbe invece essere il principale (se non unico) referente dell’Ente pubblico”, sottolinea Eugenio Ercolani, responsabile per le questioni tecniche del del Comitato Parco Aniene Città Giardino. In seguito alle proteste del Comitato e dei cittadini, il direttore di RomaNatura ha proposto al Comitato stesso di farsi carico della gestione e dell’apertura/chiusura dell’area. Il Comitato, organismo del tutto volontaristico e auto-finanziato, ha naturalmente rifiutato di accollarsi un simile onere, che dovrebbe essere invece svolto da RomaNatura, Ente allo scopo finanziato con il denaro dei contribuenti.
In questi giorni, e cioè nel pieno del periodo estivo, sono quindi arrivate nel Parco macchine movimento terra pesanti, che hanno avviato lavori di sbancamento apparentemente finalizzati a escludere la fruizione pubblica della Riserva Naturale dell’Aniene. “E’ doloroso constatare che i nostri appelli alle associazioni ambientaliste, in particolare a Legambiente, non abbiano sortito alcun effetto, forse perché proprio Legambiente ha espresso il consigliere di RomaNatura rappresentante dell’associazionismo, Mauro Veronese”, lamenta Tabasso. “Per fortuna”, aggiunge, “c’è ancora qualcuno che non ha ancora perso il contatto con il territorio: i consiglieri del IV Municipio, che hanno approvato all’unanimità due ordini del giorno bipartisan che sposano appieno le istanze del Comitato”.
I due ordini del giorno, spiega il vice-presidente del Consiglio del IV Municipio, Riccardo Corbucci (PD), “impegnano RomaNatura al rispetto dei vincoli ambientali e il Municipio ad adoperarsi affinché l’area in questione torni ad essere a uso pubblico”. Corbucci di dice “molto preoccupato” giacché “dietro l’assegnazione di questi mega-orti a ridosso delle abitazioni potrebbe celarsi
un’operazione speculativa che arrecherebbe un grave danno ambientale e priverebbe al contempo i cittadini di un bellissimo Parco pubblico: lo impediremo con tutte le nostre forze”. “Speriamo adesso che Roma Natura rinunci al suo progetto e apra un dialogo con il Comitato, che assieme al noto architetto Franco Panzini – docente di Architettura del Paesaggio e Restauro dei giardini storici presso le Università di Camerino, Catania, Milano, Torino, Reggio Calabria, Roma e Venezia e autore di numerosi libri sulla storia dei giardini e degli spazi verdi urbani – conta di presentare un nuovo progetto di riqualificazione del Parco di Montesacro”, rileva Tabasso. Il Parco dell’Aniene, conclude il presidente del Comitato Parco Aniene Città Giardino, la geologa
da anni attiva nel settore ambientale Sabina Bruschi, “è indispensabile per garantire un polmone verde al IV Municipio, che dopo l’edificazione del quartiere Porta di Roma e delle nuove lottizzazione tra la Bufalotta e Fidene è ormai il più popoloso di Roma con oltre 200.000 abitanti: una popolazione pari a quelle di Latina, Civitavecchia e Viterbo messe assieme”.