Le elezioni politiche ci hanno consegnato un risultato al di sotto delle aspettative per la coalizione di centrosinistra e per la governabilità del Paese. Alla Camera dei Deputati esiste una maggioranza stabile per la coalizione di centrosinsitra, soltanto grazie al premio di maggioranza della vituperata legge elettorale “porcellum”, mentre il Senato è privo di una maggioranza possibile, a meno di strane formule compromissorie con Pdl o Movimento Cinque Stelle. E’ la seconda volta che accade al centrosinistra dal 2006, mentre non era accaduto nel 2008 al centrodestra di Berlusconi, che continua ad essere votato in massa in molte Regioni del Paese. Dei risultati di ieri, non stupisce tanto l’affermazione del Movimento di Beppe Grillo, di cui avevamo avuto forte sentore parlando con le persone durante la campagna elettorale, quanto il voto al Popolo delle Libertà. Come con la Democrazia Cristiana, infatti, era impossibile fino a ieri trovare qualche cittadino che ammettesse di scegliere di nuovo il partito di Berlusconi, dopo gli scandali e il fallimento dell’ultimo governo. Una percentuale elevata del Paese, tuttavia, ha deciso per l’ennesima volta di dare il proprio voto a Berlusconi, incurante della condanna penale inflitta al Cavaliere in primo grado, nonostante la caduta rovinosa del suo governo, i fallimenti in campo economico e sociale, gli scandali privati e la denigrazione morale, nella quale ci ha portato in questi anni. Non è una notizia positiva, soprattutto perchè il voto è legato all’alleanza con la Lega al nord e con forze populiste al sud.
Tuttavia è necessario esaminare seriamente il voto nella nostra città, alla vigilia delle elezioni comunali e municipali. A Roma alla Camera dei Deputati il Partito Democratico diventa la prima forza politica con 458.637 voti, tallonata da vicino dal Movimento Cinque Stelle che ha ottenuto 436.340 voti. Molto più staccato il Popolo delle Libertà del Sindaco Gianni Alemanno ridotto a 299.568 voti. Le forze alleate del centrosinistra (Sinistra Ecologia e Libertà 75.573 voti) e del centrodestra (Fratelli d’Italia 42.544 e la Destra 26.751) praticamente si equivalgono. Il centro di Monti (Scelta Civica, Udc e Fli) si attesta a 155.619 voti. Allo stato attuale al ballottaggio per il Sindaco della capitale andrebbero il candidato del centrosinistra e quello del Movimento a Cinque Stelle. Con le altre forze politiche molto lontane dalle percentuali necessarie per partecipare al secondo turno delle amministrative e conseguentemente con rappresentanze in consiglio comunale e municipale assolutamente ridotte. Al Senato le distanze sono addirittura maggiori con il Partito Democratico primo partito con 468.753 voti. Anche qui il M5S è secondo con 370.328 (ben 66 mila voti in meno rispetto alla Camera). Il Popolo delle Libertà a 284.626 voti è terzo, con qualche voto in meno rispetto alla Camera, così come il centro di Monti che si ferma a 127.928 voti. Giova ricordare come il Sindaco Alemanno venne eletto nel 2008 con 783.225 voti, per far comprendere la debacle del centrodestra capitolino. Tuttavia anche l’attuale coalizione di centrosinistra è ancora molto lontana da quella soglia.
Questo dato è ulteriormente rafforzato in IV Municipio, dove il Partito Democratico è il primo partito con 36.629 voti. La coalizione di centrosinistra con Sel e socialisti avrebbe in totale 43.355 voti. Seguita dal M5S arrivato a 31.594 voti. Fuori da un eventuale ballottaggio per la presidenza il centrodestra che si ferma a 21.118 voti con il Popolo delle Libertà, 3.463 voti con Fratelli d’Italia e 2.001 voti con la Destra, per un totale di coalizione di 26.582. Il centro di Mario Monti si attesta a 11.979 voti, con il partito di Fini (Fli) fermo addirittura a 794 voti, insufficienti persino ad eleggere un consigliere municiapale. In questo caso la coalizione di centrosinistra non sarebbe lontanissima dai 54.509 voti, con i quali venne eletto al ballottaggio il presidente del IV municipio Cristiano Bonelli (Pdl), che invece avrebbe più che dimezzato i voti ottenuti nel 2008 e verrebbe scartato al primo turno. Notevole il balzo del M5S che passerebbe dai 5.813 voti del 2008 agli attuali 31.594, che lo collocherebbero certamente al ballottaggio per la presidenza, garantendo al primo turno l’elezione ad almeno 6-7 consiglieri municipali, proprio a discapito di quelli del Pdl e del centro Montiano.
Una riflessione sui dati seggio per seggio, evidenzia poi come il Partito Democratico sia fortemente davanti al centrodestra in molti quartieri del municipio. Da Talenti a Castel Giubileo, da Nuovo Salario a Settebagni, da Montesacro a Tufello. Tutte aree dove i democratici lavorano quotidianamente con i circoli territoriali. Nelle periferie della città e del municipio, Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle sono appaiati, con i grillini primo partito in molti seggi. Questi dati devono certamente far riflettere e dare avvio ad una discussione ampia, affinchè la proposta politica per Roma e per i municipi della capitale risulti fortemente competitiva e capace di andare incontro alle esigenze dei cittadini romani. Le primarie aperte a tutti i cittadini rimangono uno strumento fondamentale per la scelta del candidato sindaco e dei candidati presidenti dei municipi. Devono essere quindi fissate immediatamente per consentire la più ampia partecipazione possibile. Al contempo, tuttavia, bisogna avviare un dialogo con quelle forze politiche, sociali e di cittadinanza attiva, che vogliano ricostruire la città, dopo cinque anni di pessima amministrazione targata Alemanno e Bonelli. Non c’è più molto tempo, è davvero ora di agire.