Draquila conquista Cannes e l’Europa

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Non solo in Italia. Il successo di Sabina Guzzanti a Cannes conquista la stampa e le televisioni francesi (qui le foto dell’attrice-regista sulla Croisette). Che non hanno mancato di dare risalto alla polemica. “Le gouvernement de Silvio Berlusconi boycotte le Festival de Cannes”, per dirla con il titolo di France24, la tv d’oltralpe che ha dedicato un lungo articolo alla nostra regista.

France 24, che non manca di paragonare la Guzzanti a Micheal Moore – come d’altronde Metro e Le Croix – riporta la “reazione indignata del ministro italiano della Cultura Sandro Bondi”, che “suscita imbarazzo nella penisola”.
Da Le Monde a Libération (nella foto il titolo), passando per il quotidiano cattolico la Croix e la free press di Metro, nessuno si sottrae alla diatriba tra governo italiano e Draquila.
E quello che ne emerge è che l’Italia – proprio per la clamorosa assenza di Bondi – non ci fa esattamente una bella figura.

Le Croix: “L’assenza di Bondi darà più visibilità ai mali d’Italia”

“Draquila imbarazza il governo Berlusconi”, titola Le Croix, che nel pezzo cita le parole del ministro Bondi, di Bertolaso e di Michela Brambilla. Per poi contrapporle al leader della commissione Cultura Fabio Granata: “E’ un dovere del ministro di là delle polemiche su questo o quel film.” Proseguendo con Di Pietro e De Magistris.
La conclusione? Per La Croix c’è una sola certezza: “L’assenza di Sandro Bondi a Cannes darà maggiore visibilità alla Draquila e, quindi, ai mali d’Italia”.

Libération: “Draquila, Berlusconi e tutto il resto”

Libération, che titola “Draquila, Berlusconi e tutto il resto” definisce il documentario “intrigante e provocatorio”, chiarendo che “l’umorismo è centrale nel lavoro di Sabina Guzzanti. Mentre per lei sceglie le parole (ndr: nel contesto suonano senza dubbio ammirate): “La realizzatrice ostinata di questo virulento pamphlet”.

Le Monde: “Fa drizzare il capelli”

Più sobrio, come nel suo stile, Le Monde. Che dedica un ritratto a Draquila accostandolo “seppur seguano due strade completamente diverse” all’altro documentario italiano “desiderio di luce” di Patricio Guzman.
Anche il quotidiano conservatore inizia descrivendo le polemiche causate dalla “cancellazione della visita a Cannes dal ministro della cultura italiana”. Per poi raccontare la storia di Sabina Guzzanti da “Viva Zapatero” in poi.
“Draquila – scrive Le Monde – continua su questa strada, denunciando la politicizzazione del terremoto di L’Aquila”. Un dossier con “un’accusa di spessore” che “fa drizzare i capelli”.

Metro intervista la Guzzanti: “Incontro con l’umorsimo più glamour”

Nell’edizione di Metro pubblicata ieri un’intera pagina è dedicata a una graffiante intervista con la Guzzanti, che nel sommario descrive l’incontro “con l’umorismo più glamour del Festival”.
Ecco la prima risposta di Sabina alla giornalista che le chiede del ministro Bondi: “Non ha nemmeno visto il film! Nella sua lettera pubblicata su un quotidiano – che per inciso appartiene a Berlusconi (ndr: si tratta de Il Giornale) – parla di una scena che non esiste. Questa è la prova che ha appena letto la sinossi. Questa controversia è una sciocchezza”.
L’intervista si chiude con un breve ritratto di Sabina e del suo film: “Se Michael Moore fosse una donna, si sarebbe chiamato Guzzanti. Cinque anni dopo ‘Viva Zapatero’, la regista italiana riparte nella sua crociata contro Silvio Berlusconi”.

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