Casale Nei, maggioranza fa mancare numero legale sull’atto del Pd contro le palazzine sulle aree verdi

da www.roma2013.org
Centocinquanta persone hanno inaugurato oggi la sala consiliare del IV Municipio di Piazza Sempione. Erano venute per protestare contro la proposta di delibera comunale n. 59 del 2011 per l’Adozione di varianti del Piano Regolatore Generale ai Piani di Zona. Nella proposta che riguarda molte zone della città ricade, infatti, anche il Piano di Zona C22 Casale Nei. Il consiglio del IV Municipio era riunito proprio per esprimersi contro l’edificazione di due palazzine da quattro piani con relativi parcheggi che cancellerebbero tre aree verdi attrezzate e curate, negli anni, dai cittadini della zona. L’ordine del giorno presentato dal gruppo del Partito Democratico chiedeva per l’appunto di delocalizzare l’intervento urbanistico in un’altra area all’interno del Piano di Zona. L’intervento fortemente voluto dall’amministrazione Alemanno si inserisce nel piano di housing sociale che serve a garantire alloggi per i nuclei familiari con maggiori difficoltà socio economiche ed era stato presentato in un’assemblea pubblica al Parco Amato il 20 luglio scorso, incontrando la contrarietà dei residenti. Il giorno successivo si era poi riunita la commissione urbanistica presieduta del consigliere del PDL Stefano Ripanucci, dove i tecnici avevano proposto una variante all’intervento che prevedeva lo spostamento di una parte della cubatura nell’area verde più vicina alla rotatoria e l’innalzamento di un piano delle due palazzine. Proposta che poco era piaciuta ai cittadini che avevano partecipato alla commissione.

Per questa ragione il consiglio municipale di oggi era molto partecipato. Non moltissimi i consiglieri di maggioranza presenti. Alcuni anche solo per pochi minuti. Ad aprire il consiglio municipale il vicepresidente vicario Walter Scognamiglio del gruppo Laboratorio Roma, il quale sentita la conferenza dei capigruppo decideva di non concedere la parola ad un esponente della cittadinanza, fra le proteste e i fischi generali. A difendere la maggioranza il vicecapogruppo del Pdl Stefano Ripanucci che tentava in extremis di far calendarizzare la delibera municipale a sua firma con la quale esprimere parere sull’atto comunale. Un parere favorevole, condizionato però alla rimodulazione del progetto iniziale così come concordato in commissione urbanistica il giorno precedente. “Un’azione arrivata comunque fuori tempo massimo visto che il parere sarebbe dovuto pervenire al consiglio di Roma Capitale entro il 24 giugno” secondo il vicepresidente della commissione Lavori Pubblici Fabio Dionisi. Proprio questa mancanza della maggioranza ha portato il Partito Democratico a presentare l’ordine del giorno e a dirsi “contrario all’intervento edilizio” per voce del capogruppo Paolo Marchionne. “L’idea è di delocalizzare l’intervento in una delle aree a servizio previste nel Piano di Zona, poichè li non è più prevista la realizzazione di una scuola” il commento del vicepresidente del consiglio Riccardo Corbucci.

A metà seduta cambio della guardia alla presidenza dell’aula con il vicepresidente del consiglio piddino Riccardo Corbucci a dare il cambio all’altro vicepresidente Scognamiglio. E proprio Corbucci, fra le flebili proteste dei pochi consiglieri del Pdl in aula, decideva al contrario del suo predecessore di far parlare in aula, a consiglio interrotto, un esponente dei cittadini per far illustrare le richieste della cittadinanza e dei comitati di quartiere che in questi giorni avevano raccolto centinaia di firme. A concludere la fase del dibattito l’intervento del Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli che ormai abbandonato da dieci consiglieri della sua maggioranza, si lasciava andare ad un commento sul Campidoglio “hanno scaricato questi interventi in tutta la città”. Per poi concludere “il nostro dovere è di ascolare voi cittadini e di fare il possibile senza prendere in giro nessuno”. A seguire la protesta del minisindaco del IV soltanto i fedelissimi Jessica De Napoli, Lina Tancioni, Giordana Petrella e Stefano Ripanucci, questi ultimi protagonisti anche dell’assemblea pubblica del parco Amato. Cinque consiglieri soltanto per il Popolo della Libertà che sommati ai sette delle opposizioni (Corbucci, Dionisi, Limardi, Marchionne e Rampini del Pd, Michela Pace di SEL ed Alessandro Cardente), non erano sufficienti al mantenimento del numero legale. Dodici consiglieri favorevoli, uno in meno del numero sufficiente ad approvare l’ordine del giorno.

Si discuterà di nuovo della questione mercoledì 28 luglio alle ore 12. Stavolta ci sarà semplicemente la votazione finale dell’atto. In quella seduta basteranno soltanto otto consiglieri per far approvare l’ordine del giorno. Poi toccherà a Bonelli far cambiare idea alla sua maggioranza. Quella stessa maggioranza che oggi lo ha abbandonato in aula, preferendo seguire la linea dettata dal Sindaco Alemanno.

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