“La scellerata decisione dell’amministrazione del IV Municipio di concedere i permessi per montare il mega tendone del Circo Orfei in via Carlo Ludovico Bragaglia, nel cuore del quartiere di Casale Nei, sta portando enormi disagi alla viabilità e alla vivibilità del nuovo quartiere sorto vicino a Porta di Roma” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio.
“La manifestazione che si sta svolgendo dal 18 dicembre scorso e che andrà avanti sicuramente almeno sino al 23 gennaio, porta un carico di traffico giornaliero intollerabile in un quartiere già congestionato dal flusso veicolare prodotto dal centro commerciale Porta di Roma” spiega Corbucci “le aree verdi, poi, utilizzate per il grande tendone e per l’area destinata agli animali, sono state concesse in deroga ai requisiti necessari ad ospitare tali eventi. Non ci sono i servizi igienici, la viabilità non è sostenibile ed il tutto si trova troppo vicino alle abitazioni private dei cittadini che di notte ormai si sono abituati a dormire fra ruggiti e nitriti”.
“Alle legittime domande del locale comitato di quartiere, il privato che detiene l’area ed il IV Municipio hanno giocato a scarica barile. Il primo dicendo che la richiesta di concedere l’area al circo sia arrivata proprio dal Municipio, il secondo motivando la mancata opposizione al fatto che il terreno sia privato” continua il vicepresidente del consiglio “in realtà l’area è oggetto di una precisa convenzione che obbliga la proprietà a costruire, quale opera a scomputo, una struttura di interesse pubblico. Una scuola od un centro sportivo pubblico con piscine. La preoccupazione, invece, è che con questa iniziativa si voglia utilizzare quell’area in tutt’altro modo. Una cosa è certa, fino ad ora a guadagnare sono stati soltanto i privati, mentre ai cittadini sono rimasti come al solito i problemi”.
Assegnazioni, si complica l’affaire dei locali della scuola di via De Santis
Sempre Alba Vastano su La Voce del Municipio pubblica un articolo molto interessante sull’assegnazione dei locali della scuola di via De Santis. Un’affaire che continua