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Una mattinata di protesta davanti ai cancelli della casa di riposo Roma II di via Casal Boccone per un sit-in indetto dallo Spi Cgil per protestare contro la chiusura della casa di riposo e la deportazione degli anziani, come è stato definito su un manifesto della Cgil e su molti comunicati stampa di esponenti del centrosinistra, il trasferimento dei 70 anziani della struttura in altri luoghi della città. I primi a dare la notizia del sit-in di protesta che impediva la fuoriuscita dei furgoni che avrebbero dovuto trasportare gli anziani e le loro coso, sono stati i consiglieri muncipali del Pd Riccardo Corbucci e Federica Rampini che hanno definito “un abominio la deportazione degli anziani” annunciando “non c’e ne andremo fino a quando il Sindaco e il vice sindaco non verranno a vedere con i propri occhi le conseguenze delle loro scelte scellerate”. A seguire anche le prese di posizione del consigliere comunale Daniele Ozzimo e della responsabile servizi sociali del Pd Roma Emanuela Droghei che ricordavano al vicesindaco Belviso le mozioni approvate dal consiglio comunale in difesa della casa di riposo e dei suoi ospiti. A descrivere la situazione lo Spi Cgil che racconta “sguardi desolati seguono il cammino di pochi preziosi scatoloni che racchiudono le loro poche cose e i ricordi di una vita e che vengono caricati sui furgoni appena fuori dall’ingresso”. Alcuni anziani non ci stanno, trascinano un paio di panchine e si siedono davanti all’ingresso della casa di riposo. Maria Teresa Ellul, ex Presidente del consiglio del IV Municipio, si sdraia per terra e ci rimane un’ora buona, costringendo i funzionari del Comune di Roma a chiamare le forze dell’ordine che quando arrivano si mettono in disparte ad osservare la civile e laconica protesta di questi anziani sfrattati da quella che considerano “la propria casa”. A stretto giro arrivano anche le prese di posizione del consigliere regionale Enzo Foschi e di quello provinciale Marco Palumbo che spiegano “il Pd aveva proposto che la struttura, al momento sottoutilizzata, diventasse un luogo che garantisse ulteriori servizi e attività, invece di realizzare e pagare nuove strutture altrove di cui peraltro non sono noti costi e gestione pubblica o privata. La casa per i padri separati, ad esempio, si sarebbe potuta realizzare qui. La determinazione nella chiusura di Casal Boccone fa nascere dunque molti interrogativi, con il futuro dell’area da cui il Comune ha cacciato via gli anziani tutto da chiarire”. Dello stesso avviso anche la consigliera comunale di Sel Gemma Azuni che dichiara “gli anziani hanno firmato in modo inconsapevole la richiesta individuale di trasferimento”.
Mentre si accendono dibattiti fra funzionari del Comune di Roma e manifestanti, arriva il vicesindaco Sveva Belviso che si rende subito protagonista di un battibecco verbale con una persona delle rappresentanze dei lavoratori (VIDEO). Episodio stigmatizzato dal capogruppo del Pd in IV Municipio Paolo Marchionne che prima urla al vicesindaco “è una minaccia!” e poi precisa “da chiarire l’uscita dell’assessore Belviso che oggi alla vista delle rappresentanze sindacali dei lavoratori avrebbe detto: »ci siete anche voi, allora sui lavoratori salta tutto”. La Belviso non fa una piega e si dirige con passo veloce verso gli anziani con cui tenta di scambiare qualche parola. Si alternano momenti di tensione e di dialogo. Il tutto viene ripreso da diverse telecamere presenti. Ad un certo punto è il consigliere comunale del Pd Daniele Ozzimo a prendere di petto il vicesindaco e a lanciare una proposta “rinunciare all’acquisto dello stabile di Via Assisi previsto nell’assestamento, spostando il servizio di accoglienza dei senza fissa dimora negli ampi spazi inutilizzati di via di Casal Boccone. I 6 milioni di euro previsti in assestamento potrebbero infatti essere in minima parte utilizzati, visto che la struttura in IV municipio costa all’anno un milione e 700 mila euro, per garantire alle persone anziane di poter vivere con serenità la loro vita, mantenere i livelli occupazionali e scongiurare i tagli al servizio di assistenza domiciliare previsti nella proposta avanzata dalla Giunta Alemanno dirottando su di essa ulteriori servizi”. (VIDEO). Il vicesindaco sembra spiazzato. Ascolta il consigliere del Partito Democratico e poi bisbiglia “non ne sapevo nulla, controllerò”. C’è anche il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica che ha appena presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, così come i colleghi democratici impegnati con un’interpellanza.
Dopo una lunga discussione con toni anche molto accesi, arriva la concessione dei manifestanti che consentono ai furgoni di uscire dalla casa di riposo e di portare un primo carico di 4 anziani in altre strutture della capitale. I cittadini urlano “vergogna” all’indirizzo dell’amministrazione Alemanno. Sull’uscio della casa di riposo Roma II alcuni lavoratori hanno le lacrime agli occhi nel salutare gli anziani pazienti che se ne vanno. Tutto intorno dalle finestre del palazzo penzolano striscioni e slogan. Anche il vicesindaco se ne va licenziando un comunicato stampa in cui ritrova vigore: “nessuno sta cacciando nessuno. La Belviso prova a spiegare le proprie ragioni “tra le 4 case di riposo comunali, quella di Casal Boccone è l’unica struttura privata: costa all’Amministrazione 4,5 milioni di euro l’anno ed accoglie 69 persone con una spesa pro capite di 5.300 euro al mese a fronte di un costo medio di mercato di 1.500 euro. Agli anziani ospiti della struttura è stata data la possibilità di scegliere tra una rosa di alternative o, eventualmente, di indicare un’altra struttura privata dove voler andare. Quello che non capisco, e che condanno fermamente, è la strumentalizzazione di chi utilizza queste persone per un proprio tornaconto personale, facendo del terrorismo psicologico su situazioni di fragilità. Il riferimento è ai Sindacati e alle forze politiche del centrosinistra. E la battaglia continua con le dichiarazioni di Teti Croci, segretario generale dello Spi Cgil di Roma e del Lazio che attacca il vicesindaco, assessore ai servizi sociali, “l’assessore finge di non sapere che la casa di riposo è utilizzata solo per un terzo e che la società di gestione aveva data la disponibilità per un investimento di oltre due milioni di euro per intervenire nella ristrutturazione e, quindi, consentire il possibile utilizzo della struttura per l’accesso di nuovi ospiti o per la collocazione di nuovi servizi”. Domani si replica perchè altri anziani devono essere portati in diverse strutture della città. Anche i manifestanti si faranno trovare al loro posto.
Da www.roma2013.org
COMUNICATI STAMPA DELLA GIORNATA
CASAL BOCCONE,CORBUCCI-RAMPINI(PD):«NO A TRASLOCO CASA CURA»
«Siamo in sit-in davanti all’ingresso della casa di riposo Roma 2 di via Casal Boccone in IV Municipio per sostenere le rivendicazioni delle 70 persone ricoverate in questa casa di riposo che il vicesindaco di Roma Capitale Sveva Belviso vuole deportare in altre strutture di Roma, disgregando questa comunità di persone e peggiorando la loro qualità della vita, per meri calcoli economici». Lo dichiarano, in una nota, il vicepresidente del consiglio del IV Municipio Riccardo Corbucci e la presidente della commissione trasparenza Federica Rampini. «Abbiamo bloccato il trasloco della casa di riposo perché consideriamo un abominio questa ‘deportazionè che considera gli anziani alla stregua di pacchi da spostare da una struttura all’altra con una scarsa chiarezza anche sul futuro lavorativo dei dipendenti della struttura» continuano i consiglieri del Pd «non c’e ne andremo fino a quando il Sindaco e il vice sindaco non verranno a vedere con i propri occhi le conseguenze delle loro scelte scellerate».
CASAL BOCCONE.,OZZIMO – DROGHEI (PD): BELVISO BLOCCHI DEPORTAZIONE ANZIANI«
»È in queste ore in atto una vera e propria deportazione, effettuata con l’inganno dall’amministrazione capitolina, delle persone anziane che alloggiano nella casa di riposo di Casal Boccone, struttura che ospita 79 persone molte delle quali di età superiore agli ottanta anni. Un fatto estremamente grave che avviene peraltro in contrasto con l’indicazione dell’Assemblea Capitolina che nei mesi scorsi ha approvato alcune mozioni a difesa di Casal Boccone e del Municipio IV che anch’esso votato un provvedimento all’unanimità«. Lo hanno affermato, in una nota, Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali e Emanuela Droghei, responsabile Welfare del PD di Roma »Invitiamo quindi l’Assessore Belviso a fermare le procedure di trasferimento, il costo attuale della struttura è ad oggi semplicemente insostenibile perché il complesso viene ampiamente sottoutilizzato, da un anno chiediamo infatti che vengano al suo interno ospitate altre importanti funzioni per le quali l’amministrazione comunale spende ingenti risorse ogni anno« hanno aggiunto Ozzimo e Droghei. »La casa di riposo di Casal Boccone è e può divenire una risorsa per il Comune di Roma infatti la tipologia edilizia della struttura, con grandi spazi interni ed esterni, consente lo sviluppo di ulteriori e diverse attività, con iniziative sociali a carattere residenziale, semiresidenziale e diurno, così come è avvenuto in diverse occasioni, divenendo un punto di riferimento per la cittadinanza« hanno concluso i rappresentanti del PD romano.
CASAL BOCCONE, SPI CGIL: «BARRICCATE CONTRO SGOMBERO CASA CURA»
«Sguardi desolati seguono il cammino di pochi preziosi scatoloni che racchiudono le loro poche cose e i ricordi di una vita e che vengono caricati sui furgoni appena fuori dall’ingresso. Gli anziani ospiti della Casa di Riposo »Roma 2« a Casal Boccone stanno assistendo, in queste ore, alle prime operazioni del trasloco – ma abbiamo già avuto modo di definirlo ‘deportazionè – che li allontanerà per sempre dal luogo che li ha accolti per anni. Occhi lucidi, rassegnazione, ma non solo. Alcuni di loro hanno deciso di non arrendersi fino all’ultimo. Hanno trascinato panchine davanti ai cancelli per impedire l’uscita dei mezzi che si portano via le loro vite e si sono seduti, fieri, determinati a non abbandonare quella che, per loro, è una vera e propria casa. Una di loro, si è stesa a terra davanti alle ruote: »Dovrete passarmi sopra!«, urla disperata. Lo Spi Cgil di Roma e del Lazio che, da quando è iniziata questa vicenda, si è dimostrato contrario a decisioni e metodi adottati, resterà a fianco dei nonni di Casal Bocconi, appoggiandoli nella loro battaglia e continuando a cercare soluzioni che possano restituire loro la serenità perduta». Lo comunica, in una nota, lo Spi Cgil di Roma e Lazio.
CASAL BOCCONE, FOSCHI (PD): «ANZIANI DOVREBBERO CHIAMARE ‘PRONTO NONNÒ »
«Che vergogna quest’amministrazione Alemanno che se la prende anche con gli anziani, trattandoli come pacchi da spostare, non tenendo conto della loro dignità, della loro esperienza personale di aggregazione ma decidendo senza confronto il loro destino, privandoli così di quella serenità di avrebbero tutto il sacrosanto diritto. E invece sono costretti, chi ancora ha le forze per farlo, a ribellarsi e chi nella muta concertazione a rassegnarsi. Scene che dovrebbero seriamente imbarazzare l’assessore Belviso. Oggi questi anziani dovrebbero chiamare il numero verde tanto pubblicizzato dal comune di Roma, ‘Pronto Nonnò, il servizio per gli ultrasessantacinquenni dell’Assessorato Promozione dei Servizi Sociali e della Salute del Comune di Roma, per chiedere aiuto. Come al solito solo spot inutili. Ma davvero non è stato possibile trovare una soluzione migliore per questi nonni?». Lo ha detto, in una nota, Enzo Foschi, consigliere del Pd della regione Lazio.
CASAL BOCCONE; MARCHIONNE – PALUMBO (PD): BELVISO CHIARISCA SU FUTURO STRUTTURA
«Promesse disattese, anziani trattati come fossero pacchi, volontà dei cittadini ignorata. La casa di riposo di Casal Boccone che il Comune chiude nonostante le 2500 firme raccolte e le tante proteste e proposte per salvare la struttura, diventa così simbolo dell’indifferenza di questa amministrazione comunale per le fasce più fragili della popolazione». Così, in una nota, il consigliere provinciale Pd Marco Palumbo e il capogruppo Pd in IV municipio Paolo Marchionne presenti al sit- in a Casal Boccone. «Da questa mattina – proseguono – il Comune ha iniziato il trasloco di oggetti e arredi, con gli anziani decisi a non rassegnarsi a dover lasciare quella che è stata finora la loro casa. Abbiamo assistito a scene toccanti e di vera disperazione, con panchine portate davanti ai cancelli per impedire il passaggio dei mezzi». «Eppure – proseguono – questa struttura si sarebbe potuta semplicemente implementare per ammortizzare i costi. Non chiude infatti soltanto la casa di riposo ma anche il centro diurno Alzheimer, il polo geriatrico e anche sull’ occupazione di lavoratrici e lavoratori la situazione è fumosa, nonostante le rassicurazioni del Comune e dell’assessore Belviso. Il Pd aveva proposto che la struttura, al momento sottoutilizzata, diventasse un luogo che garantisse ulteriori servizi e attività, invece di realizzare e pagare nuove strutture altrove di cui peraltro non sono noti costi e gestione pubblica o privata. La casa per i padri separati, ad esempio, si sarebbe potuta realizzare qui. La determinazione nella chiusura di Casal Boccone fa nascere dunque molti interrogativi, con il futuro dell’area da cui il Comune ha cacciato via gli anziani tutto da chiarire». I democratici concludono : «Chi dovrebbe rappresentare i cittadini non può alzare le spalle davanti alle mobilitazioni degli anziani e delle loro famiglie, degli operatori. Anche le interrogazioni e le mozioni del Pd comunale e municipale sono state ignorate. Da chiarire anche l’uscita dell’assessore Belviso che oggi alla vista delle rappresentanze sindacali dei lavoratori avrebbe detto: »ci siete anche voi, allora sui lavoratori salta tutto …«
CASAL BOCCONE, PECIOLA (SEL): «VICINI AD ANZIANI E LAVORATORI»
«Siamo vicini agli anziani e ai lavoratori della casa di riposo di via Casal Boccone che sta per chiudere i battenti in queste ore. Negli ultimi mesi si sono susseguite diverse mobilitazioni, ma le richieste degli utenti e dei lavoratori sono rimaste inascoltate. L’assessore Belviso blocchi le operazioni di sgombero della struttura e si apra un confronto con i sindacati e gli utenti, al fine di valorizzare l’utilizzo di questo immobile e trasformarlo in un centro polifunzionale per interventi di assistenza sociale. Dal Campidoglio ci aspettiamo risposte concrete riguardo al futuro utilizzo della struttura, al reinserimento lavorativo dei dipendenti e soprattutto all’assistenza degli anziani non autosufficienti che devono poter contare su un servizio efficiente e pubblico». A dichiararlo in una nota è Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e responsabile Welfare dei Sel Area Metropolitana di Roma.
CASAL BOCCONE, PEDICA (IDV): «INTERROGAZIONE SU SGOMBERO ANZIANI»
«Sono andato questa mattina in IV municipio a portare la mia solidarietà agli anziani. Quella che si sta compiendo questa mattina a Casal Boccone, con lo sgombero di circa 80 anziani dalla casa di riposo Roma 2 è una barbarie, ulteriore fallimento da fine impero del sindaco Alemanno, che una volta di più mostra l’inadeguatezza della sua azione politica». È quanto afferma in una nota il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica. «Dopo non essere riuscito a garantire la sicurezza per le strade della Capitale, adesso sgombera anche i poveri anziani di una casa di riposo, in virtù di tagli alla sanità decisi senza alcuna rispetto per i diritti fondamentali del malato. Così come recita il preambolo della Carta Europea dei diritti del Malato »Come cittadini europei non accettiamo che i diritti possano essere affermati in teoria e negati in pratica a causa di limiti finanziari – continua Pedica – Secondo la politica da lager di Alemanno, gli anziani sgomberati saranno ricollocato in altre strutture, senza tener conto del sottile e prezioso equilibrio di una comunità di anziani che negli anni è diventata una vera e propria famiglia. Senza contare poi che nella casa di riposo Roma 2 c’è una struttura specializzata nel trattamento per anziani affetti dal morbo di Alzhaimer e non ci risulta che le strutture nelle quali saranno ricollocati i poveri anziani sgomberati ne possiedano una. È doveroso portare questa ennesima vergogna perpetrata dal sindaco Alemanno sino in Parlamento, dove presenterò una interrogazione al fine di capire le ragioni di tanta violenza morale e sociale nei confronti dei poveri anziani«.
CASAL BOCCONE, AZUNI (MISTO): «DIGNITÀ PERSONE È PRIORITA ASSOLUTA»
«La SPI CGIL ha bloccato questa mattina l’uscita dei primi ospiti della Casa di Riposo Roma 2 sulla base della richiesta formulata dagli anziani che non vogliono lasciare la struttura. In ragione delle prerogative riconosciute ai consiglieri comunali ho chiesto l’elenco degli ospiti e la loro destinazione .Gli anziani hanno firmato in modo inconsapevole la richiesta individuale di trasferimento ed oggi, attraverso la mia presenza, ho voluto testimoniare la mia solidarietà e ribadire il diritto di queste persone, molte sole e senza parenti, a rimanere in un luogo nel quale nel corso degli anni hanno potuto contare sulla costruzione di un mondo di affetti e di relazioni che oggi si vuole lacerare. La dignità dei 70 ospiti della casa di riposo e la garanzia di non veder stravolta la loro vita che finora poteva contare sulla definizione di un percorso sereno in questa fase della vita sono una priorità assoluta che questa Giunta non ha voluto riconoscere disattendendo e non prendendo in carico i 3 ordini del giorno, di cui 2 presentati dalla sottoscritta, approvati all’unanimità dall’Assemblea Capitolina , con i quali l’Aula si è espressa contro la chiusura delle case di riposo». Lo dichiara, in una nota Maria Gemma Azuni, consigliere capitolino del Gruppo Misto.
CASAL BOCCONE, OZZIMO (PD): «SOLUZIONE ESISTE»
«Coerentemente con quanto proposto da oltre un anno ed in linea con le mozioni approvate dall’Assemblea Capitolina oggi in occasione della protesta degli operatori e delle persone anziane ospiti della struttura di Casal Boccone ho avanzato al Vice Sindaco Belviso la proposta di rinunciare all’acquisto dello stabile di Via Assisi previsto nell’assestamento, spostando il servizio di accoglienza dei senza fissa dimora negli ampi spazi inutilizzati di via di Casal Boccone. I 6 milioni di euro previsti in assestamento potrebbero infatti essere in minima parte utilizzati, visto che la struttura in IV municipio costa all’anno un milione e 700 mila euro, per garantire alle persone anziane di poter vivere con serenità la loro vita, mantenere i livelli occupazionali e scongiurare i tagli al servizio di assistenza domiciliare previsti nella proposta avanzata dalla Giunta Alemanno dirottando su di essa ulteriori servizi per la cittadinanza e risorse». Lo ha affermato, in una nota, Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali e consigliere PD di Roma Capitale che si è recato questa mattina ad incontrare le persone residenti ed il personale della casa di cura di Casal Boccone.
CASAL BOCCONE, BELVISO: «NON STIAMO CACCIANDO NESSUNO»
Nessuno sta cacciando nessuno. Tra le 4 case di riposo comunali, quella di Casal Boccone è l’unica struttura privata: costa all’Amministrazione 4,5 milioni di euro l’anno ed accoglie 69 persone con una spesa pro capite di 5.300 euro al mese a fronte di un costo medio di mercato di 1.500 euro. Agli anziani ospiti della struttura è stata data la possibilità di scegliere tra una rosa di alternative o, eventualmente, di indicare un’altra struttura privata dove voler andare. Quello che non capisco, e che condanno fermamente, è la strumentalizzazione di chi utilizza queste persone per un proprio tornaconto personale, facendo del terrorismo psicologico su situazioni di fragilità>>. Cosi in una nota il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso che questa mattina ha incontrato gli anziani ospiti della casa di riposo di Casal Boccone. Il sistema di riordino delle case di riposo comunali – continua Belviso – consentirà di abbattere del 100% le liste d’attesa, che al momento sono composte da 250 persone, pari a chi oggi usufruisce di questo tipo di assistenza. Obiettivo dell’Amministrazione è garantire lo stesso tipo di diritto a chi è nello stesso stato di bisogno. Ci rendiamo conto – conclude Belviso – di chiedere un grande sforzo ai nostri anziani di Casal Boccone, ai quali saranno comunque garantiti gli stessi standard di servizio che hanno avuto fino ad oggi. Ma grazie a questo trasferimento e al risparmio dell’affitto della gestione privata riusciremo a garantire l’assistenza a chi oggi non ne ha>>.
CASAL BOCCONE, CROCI (SPI CGIL): «BELVISO FINGE DI NON SAPERE»
«L’assessore Belviso finge di non sapere che gli ospiti della casa di riposo di Casal Boccone sono stati costretti a scegliere altre soluzioni per la decisione assunta dalla Giunta comunale contro il parere del Consiglio comunale. L’assessore Belviso è stata costretta a incontrare questa mattina gli anziani ospiti solo perché, insieme al sindacato dei pensionati della Cgil, hanno impedito le prime ‘deportazionì dalla casa di riposo. L’assessore finge di non sapere che il costo della casa di riposo è determinato dall’affitto annuale e finge anche di non sapere che, su quel costo, si poteva attivare il confronto con la società che attualmente gestisce il patrimonio dell’Enpals (dopo la delibera che l’Ente stesso aveva approvato dando disposizioni alla società di avviare il confronto con il Comune di Roma per evitare una lesione dei diritti degli ospiti)». Così in una nota Teti Croci, segretario generale dello Spi Cgil di Roma e del Lazio. «L’assessore non ha mai fatto questo confronto – continua – L’assessore finge di non sapere che la casa di riposo è utilizzata solo per un terzo e che la società di gestione aveva data la disponibilità per un investimento di oltre due milioni di euro per intervenire nella ristrutturazione e, quindi, consentire il possibile utilizzo della struttura per l’accesso di nuovi ospiti o per la collocazione di nuovi servizi. La presenza costante dello Spi Cgil presso la casa di riposo consentirà agli anziani che a tutt’oggi, coraggiosamente, non hanno fatto la scelta e non hanno subito i ricatti della Giunta capitolina, di difendere i propri diritti.L’assessore, invece, sa bene che lo Spi Cgil non ha firmato l’accordo sulla dismissione della casa di riposo. Quindi, continueremo nel nostro impegno fino a dimostrare che la scelte di oggi servono al tornaconto di alcuni che utilizzeranno i cosiddetti risparmi fatti sul dolore di queste 69 persone per finanziare strutture private. Il tempo ci darà ragione quando quella parte di territorio, una volta eliminata la casa di riposo, sarà oggetto (visto l’accordo di programma per Casal Boccone) di una straordinaria e scellerata cementificazione. E solo per ultimo: da parte dello Spi Cgil non c’è alcuna strumentalizzazione ma solo la difesa dei diritti dei pensionati e degli anziani e una libera manifestazione democratica, prassi forse sconosciuta all’assessore».
CASAL BOCCONE, ROCCA (PDL): «DA PEDICA SOLITO DISCO ROTTO»
«L’opposizione eviti di strumentalizzare la realtà con dichiarazioni inesatte e superficiali. L’Amministrazione capitolina sta procedendo a un piano di riordino delle case di riposo romane, che ridurrà notevolmente le liste d’attesa, in modo da razionalizzare i costi mantenendo la stessa qualità del servizio. La struttura di Casal Boccone, privata, costa all’Amministrazione 4,5 milioni di euro annui con una spesa pro capite di oltre 5mila euro al mese, di gran lunga superiore rispetto al costo medio di mercato, pari a 1500 euro. È inoltre opportuno precisare che gli anziani non saranno mai lasciati soli: è stata infatti offerta loro la possibilità di scegliere tra una serie di alternative, ribadendo fermamente che il livello dei servizi offerti rimarrà intatto. Siamo consapevoli dello sforzo che chiediamo a queste persone, ma siamo altrettanto sicuri che saranno mantenuti gli stessi servizi di oggi . Trovo però del tutto irresponsabili le polemiche creati dall’opposizione, sempre pronta a mistificare la realtà ripetendo goffamente le solite critiche. Sarebbe ora poi, che almeno di tanto in tanto, Stefano Pedica, l’inventore della nuova figura del senatore municipale, si preoccupasse di fare il lavoro per cui gli italiani lo hanno eletto e per il quale percepisce una lautissima diaria. Invece scambia costantemente il Senato della Repubblica per il Senato di Roma». Lo dichiara in una nota il consigliere Pdl di Roma Capitale, Federico Rocca.