Scuola, i commenti della politica. L’assessore regionale Santarelli: “accolte le richieste del territorio”.

SCUOLA, ESPONENTI PD: GIUSTO RICORSO GENITORI CONTRO DIMENSIONAMENTO
«Questa mattina è stato presentato alla stampa il Ricorso al Tar del Lazio firmato da oltre 3000 genitori di studenti degli Istituti Comprensivi Simone Renoglio, Viale Adriatico e dal Circolo didattico Angelo Mauri in IV municipio, al fine di ottenere l’annullamento della deliberazione della Regione Lazio sul dimensionamento scolastico. Il Ricorso è sostenuto anche dalle raccolte firme dei genitori della Scuola primaria Gino Capponi (XV Municipio), del Circolo didattico Ugo Bartolomei (II Municipio), il Liceo Artistico De Chirico (X Municipio) e la S.M.S. Donatello (VIII Municipio)». Così in una nota i consiglieri provinciali del Pd Paolo Bianchini e Marco Palumbo e il vicepresidente del Consiglio del IV municipio Riccardo Corbucci, intervenuti alla presentazione. «Dispiace vedere la delusione e la rabbia di tanti genitori che si trovano costretti a ricorrere al Tar del Lazio contro un provvedimento irrazionale»- ha detto Paolo Bianchini che è anche presidente della Commissione Scuola della Provincia di Roma. «La Provincia aveva fatto la sua parte, attivando un lavoro di ascolto e accogliendo richieste, modificate invece dal piano regionale. Ora sarà il Tar a decidere se la Regione aveva o meno il potere di cancellare il lavoro fatto dalla Provincia di Roma per elaborare una proposta che rispettando la normativa vigente, tutelasse anche l’autonomia scolastica e le esigenze dei territori». «Si tratta di un provvedimento illegittimo perché la Regione ha utilizzato in modo eccessivo i propri poteri, stravolgendo le proposte delle Province che avevano accolto le osservazioni dei consigli d’Istituto delle scuole – ha spiegato l’avvocato Anna Barone, rappresentante del pool di legali che stanno seguendo gratuitamente il ricorso. »Le scelte di accorpamento e smembramento delle scuole ricorrenti – ha aggiunto – sono contrarie alla logica, violano i principi della continuità didattica e di metodo e disgregano le comunità territoriali. «Sosteniamo questo ricorso al Tar del Lazio – hanno concluso Palumbo e Corbucci – perché alla Regione sarebbe bastato accogliere la proposta della Provincia di Roma, elaborata con i consigli di circolo, invece di abusare del proprio potere modificatorio, senza motivare le proprie scelte. Ci auguriamo – continuano i consiglieri del Pd – che il Tribunale amministrativo comprenda che non è possibile tagliare la scuola pubblica con l’accetta, come fatto dall’amministrazione Polverini, cancellando territorialità, continuità didattica, metodi d’insegnamento e compiendo scelte penalizzanti per i territori».
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