Dopo Mario Monti, Monti.
Tutti in questi mesi ipotizziamo ed immaginiamo cosa ci sarà nel nostro Paese dopo il governo tecnico di Mario Monti. I partiti politici sono impegnati come al solito con il tema delle alleanze per vincere le elezioni, trascurando programmi e ricette per risollevare l’Italia dalla crisi economica. Il Pdl e la Lega, i maggiori responsabili del fallimento italiano, si trovano in grande crisi di credibilità e consensi. Il partito di Angelino Alfano non riesce a superare la figura del “padre” di Silvio Berlusconi, che peraltro non sembra volersi arrendere all’idea di aver concluso la sua parabola politica, lasciando il passo alla nuova generazione. La Lega Nord, invece, sta archiviando con difficoltà il proprio leader storico Umberto Bossi, affidandosi alla guida di Roberto Maroni, che tuttavia ha un compito difficilissimo. Provare a guidare l’inesistente popolo padano, senza usare la mitologia e gli slogan di bossiani memoria. Non sarà una missione semplice parlare ai leghisti di spread ed immigrazione, senza poter usare metafore, parolacce e gestacci. Soprattutto sarà una operazione che richiederà molto tempo.
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